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Attualità giovedì 07 maggio 2015 ore 06:00

Bonifica: il Comitato invita a non pagare

Stanno arrivando in questi giorni ai cittadini gli avvisi di pagamento per il contributo di bonifica anni 2013-2014, ma il comitato vuole l'abolizione dei Consorzi



VAL DI CECINA — "Non può essere legittimo pretendere nel 2015 il pagamento di un contributo per inesistenti interventi di bonifica e/o di manutenzione idraulica riflettenti addirittura due annualità contemporaneamente posto che il contributo dovrebbe essere preteso sulla base dell’approvazione di un piano di riparto della spesa per ciascun anno ed esatto entro l’anno successivo". A scriverlo è Il Comitato No Consorzi di bonifica a proposito dell'arrivo in "questi giorni di migliaia di avvisi di pagamento inerenti il contributo di bonifica anni 2013-2014".

"Dopo l’entrata in vigore della nuova Legge Regionale Toscana 79/2012 - scrivono - che ha ridotto i Consorzi in 6 macroaree, le funzioni consortili nel comprensorio n.29 gestito dalla Unione Montana Val di Cecina (già Comunità Montana) sono passate a decorrere dal 1 gennaio 2014 al neo costituito Consorzio n.5 Costa Toscana, che comunque a seguito di accordo con la Unione Montana, ha lasciato a quest’ultima l’impegno alla riscossione degli anni 2013 e 2014 in via transitoria sulla base del vecchio piano di classifica e del perimetro di contribuenza fino a che non entrerà in vigore il nuovo".

Il Comitato, in relazione dunque ai pagamenti in arrivo, "come per i precedenti avvisi, consiglia come ulteriore forma di protesta di non pagare il contributo fino a che i contribuenti non riceveranno la raccomandata del secondo avviso; dopodichè valuteremo di fare ricorsi collettivi anche in base all'importo della tassa".

"La situazione è veramente grave - proseguono - in quanto ora come allora si pretende di chiedere un contributo sulla base non soltanto di presunti e non effettuati lavori di bonifica e/o manutenzione idraulica ma per recuperare spese di gestione amministrativa e monitoraggio che nulla hanno a che vedere con la finalità di tutela delle aree e bacini del comprensorio e senza concreti e diretti vantaggi agli immobili dei contribuenti".  
"Occorre - prosegue la nota del Comitato - che la legge regionale sulla bonifica sia modificata abolendo i Consorzi che portano soltanto spese senza vantaggi concreti alla collettività e le competenze di bonifica siano affidate ai Comuni o alle Unioni dei Comuni che potrebbero utilizzare il personale ed i loro mezzi per meglio intervenire sui bacini fluviali di loro competenza recependo peraltro i finanziamenti dalla Regione, che al contrario i consorzi incamerano insieme ai contributi senza effettivamente fare interventi utili alla bonifica e/o manutenzione idraulica".
"Questa tassa potrebbe essere così finanziata dalla fiscalità generale senza chiedere altri soldi ai cittadini già colpiti da numerosi orpelli - aggiungono - il problema è tutto politico e la sua soluzione non può trovare sufficiente soddisfacimento nella strada giudiziaria che questo Comitato con l’ausilio dell’avvocato Flavio Nuti con studio in Volterra ha intrapreso da alcuni anni".
Il Comitato fa poi riferimento ai ricorsi inerenti i contributi dal 2008 al 2012: "se sono stati tutti vinti in Commissione tributaria di Primo grado di Pisa, le Commissioni tributarie di secondo grado di Firenze hanno in parte dato ragione ai cittadini, respingendo gli appelli dell’Unione Montana ed in parte accogliendo l’appello dell’Unione Montana costringendo i contribuenti a ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione di cui siamo in attesa dell’esito".
Il Comitato auspica "che in vista anche delle prossime elezioni regionali, i nuovi candidati possano una volta eletti accogliere la nostra protesta e promuovere un’azione legislativa per l’abolizione della legge regionale istitutiva dei Consorzi di Bonifica". "In caso contrario - concludono - l’unica strada probabilmente possibile è l’abolizione dei consorzi sulla base di una petizione popolare che questo comitato sta da tempo meditando di promuovere seppur manca ancora una coesione sociale sul tema".


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