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Politica lunedì 22 febbraio 2016 ore 13:00

Fusione, doppio consiglio comunale aperto

La mozione fotocopia sarà discussa con le due cittadinanze. L'obiettivo, anche a Castellina, è quello di rendere vincolante il parere espresso



RIPARBELLA — Un consiglio comunale aperto per discutere coi cittadini dell'eventuale fusione il cui referendum è slittato a maggio. A richiederlo al sindaco è stata la lista civica d'opposizione Insieme per cambiare. 

Il consiglio comunale, che dovrebbe svolgersi entro i prossimi venti giorni, avrà al centro del dibattito la mozione (uguale a quella presentata a Castellina) che chiede di rendere politicamente vincolante il prossimo referendum sulla fusione: “Il sindaco é tenuto a convocare il consiglio per legge. Se la comunità di Riparbella o quella di Castellina Marittima voteranno no alla fusione – hanno detto i consiglieri di Ipc - questa non potrà e non dovrà essere imposta dalla Regione come successo per il comune dell'Abetone cancellato d'imperio malgrado il no espresso dai cittadini”.

“La Regione – hanno proseguito - ha attaccato l'autonomia delle comunità locali ed è un dovere di tutti i sindaci, primi cittadini, esprimere la più netta condanna a tali decisioni indipendentemente dalla propria posizione nei confronti delle fusioni. Questo non è certo il primo attacco diretto alle fondamenta su cui si regge la democrazia rappresentativa delle nostre comunità e non si può continuare ad accettare supinamente la centralizzazione autoritaria in atto in ogni settore”.

La stessa cosa succederà anche nel Comune limitrofo: “Abbiamo concordato con la lista civica di Castellina che la stessa iniziativa sia fatta anche da loro così da permettere a entrambe le comunità di essere parte attiva di questa decisione evitando il ripetersi di quanto successo nell'Unione dei Comuni dove di fatto non si è mai discussa la sua nascita e ora nemmeno la sua morte. Ci auguriamo di poter evitare il ripetersi di altre esperienza fallimentari anche perché l'Unione è stata una decisione costata centinaia di migliaia di euro ma pur sempre revocabile, se la fusione si farà, sarà irrevocabile”.


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