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Sport giovedì 12 febbraio 2015 ore 10:16

Tutto il percorso della gran fondo

Dal mare al mare, passando per i colli marittimi pisani e per le colline metallifere: una gara che è anche un giro turistico lungo il Cecina



VAL DI CECINA — Il nome della Granfondo Inkospor Val di Cecina non lascia spazio ad interpretazioni: lo scopo degli organizzatori è quello di fare visitare le splendide località che occupano la Val di Cecina. Infatti, non appena affrontata la prima ascesa a Casale Marittimo, nella gara ciclistica in programma il primo marzo, ci si immergerà fin da subito nella Riserva Naturale di Bibbona, per attraversare l’affascinante Rifugio Faunistico di Bolgheri, giungendo fino a Castagneto Carducci, paese dove il famoso scrittore passò la sua infanzia. Da qui si entrerà nella zona delle Colline Metallifere. 

Il toponimo Guardistallo è attestato per la prima volta nel 1144 e deriva dalle parole germaniche warda (“guardia”) e stall (“luogo”) con il probabile significato di “luogo di guardia”. Il territorio della comunità di Guardistallo viene menzionato in un documento del 1155: Gherardo e Ranieri, figli del conte Gherardo della Gherardesca, offrono una parte dei loro beni situati nel castello di Guardistallo al vescovo di Volterra Galgano. Le vicende del piccolo borgo di Guardistallo sorto intorno al castello dei Della Gherardesca seguono per alcuni secoli lo stesso destino delle comunità vicine. E’ al termine della prima salita.

Il territorio di Bibbona comprende circa quattro chilometri di arenili oltre ad un grande bosco di notevole valore naturalistico e si estende dalle pendici delle Colline Metallifere fino alla Maremma. Il litorale è basso e sabbioso, caratterizzato da spiagge e da estese pinete. Nei dintorni del paese si trova la Macchia della Magona, un bosco di 1635 ettari, ricco di sentieri e percorsi naturali che lo collegano ai parchi della Val di Cornia ed alle zone boscose volterrane. Il bosco ospita una riserva naturale biogenetica protetta. Bibbona è nota ai ciclisti per essere il paese del campione olimpico e campione del mondo, Paolo Bettini.

Il paese, che si trova quasi al termine della seconda salita di giornata,Castagneto Carducci deve il suo nome allo scrittore Giosuè Carducci, che qui passò alcuni anni della sua infanzia. Il castello medievale, assieme alla chiesa di San Lorenzo, costituiscono il nucleo originario dell’abitato. La storia del borgo, al pari di quella di altri centri dell’antica Maremma pisana, è legata alle vicende della famiglia Della Gherardesca, un legame non sempre pacifico tra questo territorio e la nobile prosapia. E’ meta della seconda salita di giornata.

Larderello è una frazione del Comune di Pomarance e si trova al centro della zona geotermica, sulle Colline Metallifere, dove, grazie ai soffioni boraciferi, l’ENEL produce circa il 10% dell’energia elettrica mondiale. Si trova al centro della cosiddetta “Valle del diavolo”, così chiamata a causa del suo paesaggio caratterizzato dalla presenza di soffioni boraciferi con le caratteristiche colonne di vapori bianchi (già noti all’epoca di Dante Alighieri e a lui ispiratrici dei paesaggi de “l’Inferno”). Il paese prende nome da François Jacques de Larderel, industriale livornese di origine francese che intorno al 1827 perfezionò l’estrazione dell’acido borico dai fanghi dei cosiddetti “lagoni”, già iniziata con metodi poco efficienti nel 1818. Fu il processo di disboscamento innescato dall’utilizzo crescente di legna a indurre de Larderel a sfruttare direttamente il vapore naturale allo scopo di far evaporare l’acqua per ricavarne l’acido borico.

Le Colline Metallifere costituiscono il principale e più esteso sistema collinare e montuoso dell’Antiappennino toscano. Si estendono nella parte centro-occidentale della Toscana, interessando ben quattro province. Sono presenti anche fonti di energia geotermica che si manifestano sotto forma di soffioni boraciferi. Parte di questa energia endogena viene utilizzata dall’Enel per la produzione di energia elettrica nelle centrali elettriche presenti nella zona di Larderello e Lago Boracifero, Aia dei Diavoli. Dalle Colline Metallifere, nascono diversi corsi d’acqua: tra i più importanti il Cecina, appunto, il Cornia, il Merse. Attraversata tutta la zona geotermica, si scenderà ai piedi di Volterra, purtroppo però senza riuscire ad ammirarla. Si percorrerà quindi il lato destro del fiume Cecina fino all’arrivo.

L’importanza del territorio di Saline di Volterra deriva dalla presenza di sorgenti d’acqua salata, dette moie, per la produzione di sale. Verosimilmente le sorgenti furono sfruttate sin dall’epoca etrusca, ma una delle prime notizie storiche risale al 981, quando Ottone II di Sassonia chiamò in Germania alcuni salinatori di Volterra per insegnare agli abitanti di Halle la tecnica di lavorazione del sale.

Il castello di Montecatini Val di Cecina, chiamato inizialmente Castrum Montis Leonis, fu costruito dai Belforti verso il 960 quando vennero dalla Germania al seguito dell´Imperatore Ottone. Camminando tra i vicoli, i chiassi, attraverso le antiche porte del centro storico, si trova la bellissima Piazza del Castello sulla quale si affacciano la Chiesa intitolata a San Biagio, eretta nel 1356, nella quale si possono ammirare pregevoli opere d´arte e il Palazzo Pretorio, un edificio trecentesco con una stupenda facciata abbellita dal portico con volte a crociera ed archi a tutto sesto poggianti su eleganti colonne di ordine ionico. La piazza è sovrastata dall’imponente Torre dei Belforti eretta nell´XI secolo. 

Fonte: Ufficio Stampa Granfondo Inkospor Val di Cecina 2015


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