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Cronaca lunedì 16 giugno 2014 ore 08:20

Coltivare la canapa sul territorio con l'associazione Toscanapa

L'associazione nata per il recupero, la diffusione della coltivazione, lavorazione ed utilizzo della pianta canapa, lancia un crowdfunding per restaurare un essiccatore da utilizzare per i semi



VOLTERRA — TOSCANAPA è una associazione senza scopo di lucro con sede legale a Volterra, nata nel 2012 per ricostruire l’intera filiera della canapa. Si occupa oggi della fornitura dei semi, dell’assistenza in campo e della commercializzazione dei prodotti ottenuti, così come dello studio di macchine innovative per lavorazioni e raccolta, gestione di reti di comunicazione e di studio di nuove soluzioni economiche basate su prodotti di canapa.
"Siamo impegnati - si legge sul sito ufficiale dell'associazione - nel recupero e nella diffusione della coltivazione, lavorazione ed utilizzo della pianta Canapa, sia come prodotto agricolo che come base organica rinnovabile, su cui fondare la sostituzione dei prodotti derivati dal petrolio e di quanto non rinnovabile".

A gennaio 2014 Toscanapa ha lanciato il progetto di coltivazioni diffuse attraverso il quale propone a piccoli e medi agricoltori di seminare i propri terreni a canapa per ottenerne già da quest’anno semi e quindi olio e farine proteiche. Ora l'associazione lancia un crowdfunding per restaurare un essiccatore da utilizzare per i semi della canapa.
“Abbiamo trovato presso un’azienda agricola locale – si legge sul sito dell'associazione - un essiccatoio in disuso, perfettamente funzionante, risalente agli anni ’70. Adesso lo stiamo restaurando e stiamo modificando le griglie, adattandole alle dimensioni del seme di canapa. Quando sarà operativo, questo essiccatore potrà essere utilizzato dai soci di Toscanapa che avranno raccolto seme ed intendono poi lavorarlo, trasformandolo in olio e farine. Abbiamo calcolato che per rimettere in attività la macchina, occorrono circa 3mila euro, quindi invitiamo i soci coltivatori, presenti e futuri, a contribuire nella spesa di ripristino dell’attrezzatura, versando dei contributi volontari che saranno poi conteggiati in detrazione dal costo del servizio, quando gli stessi soci saranno nella condizione di avvalersene”.
“Essendo il seme di canapa ricco di olio e grassi, circa il 30% del suo peso – spiegano sul sito web ufficiale di Toscanapa - è di fondamentale importanza procedere quanto prima ad una accurata essiccazione per portare l’umidità relativa dal 20-40% alla raccolta, fino all’ 8- 10 %. In questo modo si evita il pericolo che il seme fermenti e perda quindi tutte le sue qualità organolettiche e fisiche. Per far questo una volta si usava stendere le sementi su un piano asciutto, all’aperto, per farle seccare al sole, oppure in un locale ben caldo ed arieggiato. Si può anche migliorare il sistema utilizzando una semplice costruzione artigianale ed un generatore di aria calda. Oppure si possono usare vari tipi di essiccatori già in uso per altri prodotti agricoli, mais, grano, favino, ecc., dal più piccolo al più grande, a seconda delle necessità”.

“Con l’inizio delle coltivazioni promosse da Toscanapa – spiegano dal sito web - abbiamo iniziato parallelamente un percorso di ricerca, riflessione e sperimentazione sui metodi, le macchine e le tecniche di raccolta e trasformazione del prodotto agricolo. La logica che intendiamo seguire è di valorizzare i risultati delle esperienze e delle ricerche che già sono state fatte e che spesso non hanno visto un applicazione conseguente, senza andare quindi ad inventare niente di assolutamente nuovo”.

Fonte: www.toscanapa.com


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