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Attualità venerdì 19 giugno 2015 ore 02:45

La vertenza Smith di nuovo al Senato

Gli onorevoli del Pd, con in testa Maria Grazia Gatti, chiedono al Ministero come intenda intervenire alla luce della messa in libertà dei lavoratori



ROMA — La prima istanza a Palazzo Madama era stata presentata da Gatti al Ministro dello sviluppo economico il 29 aprile, subito dopo che si era appresa la volontà dell'azienda di chiudere lo stabilimento della Smith Bits di Saline di Volterra. Ne sono seguite molte altre, da parte di vari schieramenti politici, nelle due Camere del Parlamento.

A distanza di un mese mezzo e alla luce della situazione attuale, il 16 giugno alcuni senatori del Pd, non solo toscani, hanno presentato una nuova interrogazione ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. Gli onorevoli del Partito Democratico ripercorrono, da quel 27 aprile in cui si è aperta la procedura di mobilità per i 193 lavoratori di Saline, le tappe principali di questa vertenza.

"Il 19 maggio ha avuto inizio davanti lo stabilimento di Saline di Volterra - si legge nel documento - il presidio permanente dei lavoratori deciso dall'assemblea dei lavoratori, in risposta al rifiuto dell'azienda di presentarsi all'incontro (previsto il 19 stesso ndr) con il Ministero dello sviluppo economico per il primo appuntamento del tavolo nazionale sulla vertenza".

"Il 22 maggio il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha scritto al chairman & CEO di Schlumberger Group, Paal Kibsgaard - proseguono i senatori - chiedendo di riconsiderare la scelta di chiudere il sito produttivo del gruppo Smith Bits di Saline di Volterra, di consentire l'utilizzo dei 7 mesi residui di ammortizzatori sociali per poter organizzare una cessione dell'attività ad uno o più soggetti industriali e fare in modo che l'amministratore delegato di Smith Bits International Italia, ingegner Giuseppe Muzzi, sia più disponibile ad essere presente continuativamente in Italia".

"Il 27 maggio si è tenuto presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro tra le rappresentanze sindacali e l'amministratore delegato dell'azienda - si legge nell'interrogazione - in cui l'azienda ha espresso la volontà di prendere tempo sino alla metà del mese di giugno per la presentazione del piano industriale, piano che avrebbe compreso ammortizzatori sociali per il mantenimento del sito produttivo e una rimodulazione dell'organico".

"L'8 giugno i vertici dell'Unione industriale pisana in una riunione con le rappresentanze sindacali unitarie dell'impresa e i rappresentanti sindacali locali - proseguono - hanno annunciato che il 19 giugno l'amministratore delegato della Smith Bits, Giuseppe Muzzi, avrebbe presentato il piano industriale per l'azienda di Saline di Volterra".

"In attesa della presentazione del piano industriale - aggiungono gli onorevoli Pd - l'assemblea dei lavoratori ha deciso all'unanimità di mantenere il blocco delle merci in uscita; in risposta alla decisione dei lavoratori, dalle 11,30 di venerdì 12 giugno la quasi totalità degli operai (sono rimasti al loro posto in circa 10 amministrativi) è stata "messa in libertà" dall'azienda, con la conseguente sospensione dell'attività: i lavoratori sono quindi adesso a casa e senza stipendio; contemporaneamente alla "messa in libertà" di quasi tutti i lavoratori, Smith Bits ha chiesto anche la cassa integrazione ordinaria per mancanza di commesse".

"L'Unione industriali di Pisa - proseguono - ha comunicato che l'azienda non considera adeguate le condizioni di sicurezza per tenere l'incontro previsto per venerdì 19 giugno presso la sua sede, in cui la Smith Bits si era impegnata a comunicare il nuovo piano industriale, adducendo come motivazione la fortissima tensione che si è sviluppata nel presidio davanti allo stabilimento di Saline di Volterra a seguito della "messa in libertà" dei lavoratori".

I senatori i chiedono di sapere se i Ministri siano a conoscenza dei fatti ed inoltre "se e in che modo intendano intervenire per favorire una soluzione positiva della vertenza in atto, per evitare la situazione drammatica e insostenibile per un territorio come quello di Saline di Volterra che si potrebbe determinare con la chiusura di una fra le più grandi e qualificate imprese industriali di quel territorio, che impiega una manodopera specializzata e di alta competenza".


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