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Attualità sabato 08 agosto 2015 ore 18:40

Le terrecotte preziose in mezzo al cantiere

La denuncia dell'opposizione sulle opere destinate al museo di Sasso Pisano: terracotte Mital del valore di decine di migliaia di euro



CASTELNUOVO VAL DI CECINA — La vicenda è quella del museo delle arti e dei mestieri della piccola frazione geotermica del Comune di Castelnuovo Val di Cecina la cui inaugurazione venne annunciata l'11 giugno 2011, ma ora chiuso. Vicenda che ha trovato spazio nelle ultime settimane sulle pagine dei giornali, anche nazionali, dopo che sono state presentate tre interrogazioni al Senato sull'argomento una dal Movimento 5 Stelle, una dalla Lega Nord e una da Sel, con tanto di post sul seguito blog di Grillo.

I cimeli, donati da vari soggetti, sono accantonati in attesa di poter essere esposti. Ci sono opere di Andrea Bocelli, medaglie dell'Università di Pisa e del presidente della Repubblica, foglie d'oro di Manetti, cappelli artistici di Grevi, oggetti dello stilista Salvatore Ferragamo, opere donate dalla Figc e un corpetto da marinaio del 1800 dell'Accademia Navale di Livorno, oggetti spaziali della Kaiser, vasi in terracotta delle aziende della zona, la scacchiera autografa del campione di dama alla cieca Michele Borghetti.

Ora sulla vicenda interviene il gruppo di minoranza del consiglio comunale di Castelnuovo di val di Cecina 'Obiettivo Comune', con una nota che pubblichiamo di seguito integralmente.

"'Obiettivo Comune ribadisce ancora una volta l’impegno nello svolgere il proprio mandato con la massima trasparenza e serietà. Ed anche per quanto riguarda la vicenda del Museo di arti e mestieri di Sasso Pisano, diventato ultimamente di interesse nazionale viste le numerose interrogazioni parlamentari di vari schieramenti politici, intende procedere con lo stesso metodo. Dopo il sopralluogo effettuato lo scorso mese di giugno abbiamo subito denunciato le precarie condizioni di conservazione del materiale 'donato', se così si può definire visto che non esistono atti di donazione, da 'illustri' produttori al nostro Comune nell’anno 2011 ed abbiamo fatto seguito con una interrogazione al sindaco su come intendesse porre rimedio a questo scempio, visto che di aprire il museo per il momento non se ne parla. 

Su alcuni giornali poi si è letto a risposta del sindaco stesso ai vari articoli usciti nel frattempo a riguardo, che sì gli oggetti potevano eventualmente pure essere conservati meglio, ma sono in luogo sicuro e accessibile solo a poche persone e tutte di fiducia dell’amministrazione. Che non erano certo messi cosi male come da noi denunciato, e ciò che è stato scritto nei giorni scorsi sui giornali erano solo articoli politico-giornalistici e comunque tutto è sotto controllo e al riparo da eventuali possibili danneggiamenti, sminuendo cosi in un certo qual modo quanto da noi stessi rilevato.

Proprio per quel principio di trasparenza e serietà di cui sopra che vogliamo che contraddistingua il nostro percorso in questi anni di opposizione, molto più di una propaganda politica, siamo ora a denunciare un nuovo fatto che riteniamo molto grave, soprattutto dopo tutto quanto è stato detto fino ad adesso

E’ storia di questi ultimi giorni quella che vede importanti pezzi in terracotta, quindi fragili, donati dalla ditta MITAL del valore di decine di migliaia di euro, conservati da sempre all’aperto in un luogo recintato adiacente lo pseudo museo, ritrovarsi in mezzo ad un vero e proprio cantiere edile, a stretto contatto con betoniera, sacchi di cemento e materiale edile che come è noto a tutti essere molto meno delicato dei preziosi manufatti (vedi foto allegate).

Alla luce di questi ultimi avvenimenti, ci viene da pensare che nonostante tutto qualcuno fa orecchi da mercante e non si preoccupa minimamente di porre rimedio ad una situazione già precaria da tempo. Ci domandiamo dove sta quella sicurezza e quella sorveglianza tanto declamata dall’amministrazione a riguardo di questi preziosissimi oggetti".


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