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Attualità martedì 14 ottobre 2014 ore 07:00

Lupi: i risarcimenti non risolvono il problema

Secondo Coldiretti gli attacchi più numerosi si sono verificati ai danni degli allevatori in Val di Cecina e nel volterranno



VAL DI CECINA — Gli indennizzi della Regione per i danni dei predatori sono un primo sostegno importante all’attività zootecnica, ma non risolvono il problema della presenza numerosa dei lupi. La denuncia arriva da Coldiretti Pisa, secondo la quale in tutta la Toscana nel 2013, sono state uccise almeno 700 pecore ma anche capre, puledri, vitelli e mucche. In particolare, negli ultimi anni, ed anche negli ultimi mesi, sono stati numerosi gli attacchi dei lupi in particolare nella Val di Cecina e nel Volterrano, come denunciato in più occasioni da Coldiretti.

Fino al 14 novembre 2014 per gli allevatori pisani, così come per gli allevatori di tutta la regione che hanno subito danni da predazione, sarà possibile inoltrare la domanda attraverso il sistema informatico di Artea, l'agenzia regionale della Toscana. Per Coldiretti Pisa. Gli indennizzi previsti per i danni dei predatori secondo Coldiretti sono un primo sostegno importante all’attività zootecnica, promesso e mantenuto dalla Regione Toscana.

Gli allevatori potranno presentare domanda per eventi che siano stati certificati da veterinari Usl e che siano compresi fra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2014 e abbiano determinato la morte o il ferimento grave di uno o più capi allevati. Entro il 30 novembre dovrà essere completata l'istruttoria delle domande, verificati i requisiti, e pronunciata l'ammissibilità. Quindi sarà stilata la graduatoria e si procederà alla liquidazione. L’indennizzo è concesso per i danni diretti (capo predato) e indiretti o indotti sui capi predati individuati nella perdita di produzione di latte e di carne, o in caso di aborti, ma anche sull’intera unità produttiva calcolati in via forfettari. Il contributo complessivo del danno indiretto non potrà mai essere superiore al triplo dell’indennizzo del danno diretto, inoltre il contributo è rapportato agli aiuti in “de minimis” che per le aziende agricole è pari a 15mila euro nell’arco di un triennio.


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