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Attualità sabato 18 aprile 2015 ore 08:00

Mantenere gli ospedali nei territori disagiati

I sindaci dell'associazione dei Comuni dimenticati, riuniti nella città etrusca, presentano una proposta di legge a tutela dei presidi e del sistema di emergenza



VOLTERRA — E' stata Volterra ad ospitare ieri pomeriggio, 17 aprile, gli Stati Generali dell'associazione dei Comuni Dimenticati, che riunisce 23 sindaci da Nord a Sud dell'Italia, uniti per difendere la sanità dei territori montani e delle aree disagiate. Il primo cittadino di Volterra Marco Buselli ha accolto i colleghi di Portoferraio, Alatri, Niscemi, Villa S. Antonio di Oristano, Civitavecchia, Acquapendente, Montecopiolo, Amatrice, ma anche i primi cittadini del territorio vicino come Alberto Ferrini da Castelnuovo Val di Cecina e Nicola Verruzzi di Montieri
Alla presenza anche dei rappresentati dei Comitati toscani del Crest, gli amministratori presenti hanno evidenziato le difficoltà nei loro territori disagiati, dove è necessario mantenere presidi ospedalieri e garantire il servizio di emergenza urgenza. Richieste che sono divenute una proposta di legge presentata all'onorevole Massimo Artini, deputato della Camera confluito nel gruppo misto. I Comuni dimenticati chiedono che i presidi ospedalieri di riferimento per Comuni montani e aree disagiate, che nel raggio di 30 chilometri non hanno altri nosocomi, siano mantenuti e che ne sia valorizzata la funzione 'di frontiera', per essere un rifermento reale per i bisogni della salute dei cittadini. All'articolo 2 della proposta di legge a modifica del decreto legislativo sulla sanità, si chiede poi di potenziare il pronto soccorso ed il sistema di emergenza urgenza per queste aree, per garantire tempi adeguati di soccorso.
Questo per rispondere ai problemi comuni, come ha ricordato il sindaco Buselli, citando la vicenda della pediatra a Volterra, o le difficoltà presenti quando l'elisoccorso non può volare per il maltempo dall'Isola d'Elba separata dal mare, o quando un'ambulanza rimane impantanata nella neve. "Siamo sindaci contro come è nel titolo di questa iniziativa - ha detto - ma anche sindaci per il diritto alla salute delle nostre zone e ci sono altri Comuni che vogliono entrare a far parte dell'associazione, perchè dimenticati dalla politica".
"Siamo Comuni dove i diritti dei nostri cittadini sono affievoliti  - ha affermato Roberto Marini, vice sindaco di Portoferraio - siamo meno uguali degli altri; invece anche nei nostri territori dobbiamo garantire la salute non solo degli abitanti, ma anche dei turisti e dei visitatori e siamo in grande difficoltà".
I sindaci hanno evidenziato il problema legato al modello delle aree metropolitane, dove si concentrano tutti i servizi, in contrapposizione con le aree periferiche. Hanno ricordato come in Italia vi siano 5886 Comuni sotto i 5mila abitanti che rappresentano appena l'11,8 per cento di una spesa complessiva di 60 miliardi, pur gestendo l'84 per cento dei territori. Problemi comuni da nord a sud, isole comprese, dove 'i piccoli' registrano anche il problema di una rappresentanza politica, trasversale ai territori, che segna una distanza tra il governo centrale e le necessità delle amministrazioni locali.
Il presidente dell'associazione e sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha partecipato lunedì scorso ad un incontro bilaterale presso il Ministero della Salute. Le richieste dei Comuni Dimenticati sono state ascoltate dal Direttore Generale della programmazione sanitaria Renato Alberto Mario Botti e dal Capo dell’Ufficio Legislativo, l’Avvocato di Stato Maurizio Borgo, i quali le hanno ritenute meritevoli di approfondimento, oltre che legittimamente poste. L’Associazione è stata invitata a far sentire la propria voce nell’ambito di un tavolo di monitoraggio sull’attuazione dell’emanando Decreto Balduzzi che sarà a breve costituito presso il Ministero della Salute. Tavolo sul quale arriverà la proposta di legge.
"L’impressione forte che si è ritratta dall’incontro - illustra il sindaco Pirozzi - è quella di un interesse concreto alla comprensione dell’incidenza e dell’estensione del problema, e la volontà di lavorare insieme per la ricerca di soluzioni condivise".
"Uniti si vince" dicono i sindaci. E questa unione sembra già dare i primi frutti.

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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