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Attualità mercoledì 18 marzo 2015 ore 21:45

Opere d'arte in attesa di essere ri-scoperte

Sarà possibile ammirare la 'Deposizione' del Rossetti nella chiesa di proprietà della famiglia Inghirami grazie alle Giornate di Primavera del Fai



VOLTERRA — Una piccola chiesa, anticamente parte di un complesso monastico, custodisce un'opera d'arte, una pala che raffigura la Deposizione di Cristo, dipinta da Giovanni Paolo Rossetti tra il 1551 e il 1556 e che ritrae anche suor Elisabetta Incontri, committente del quadro. Siamo a Volterra, nella zona di San Francesco e questa chiesa, di proprietà della famiglia Inghirami, è poco conosciuta e aperta di rado, proprio per le difficoltà legate alle gestione dei beni artistici e culturali, anche quando questi sono di proprietà dei privati.

L'OPERA. Sarà quindi una occasione importante quella di domenica 21 marzo quando l'opera del Rossetti sarà visibile al pubblico, grazie al Fondo Ambiente Italiano. Infatti, il prossimo week end si svolgeranno in tutta Italia le Giornate di Primavera del Fai che per la prima volta quest'anno arrivano anche a Volterra. Grazie alla disponibilità della famiglia Inghirami, all'impegno degli assessori Dei e Baruffa del Comune di Volterra e alla collaborazione degli studenti del liceo Carducci, domenica si potrà ammirare questa Deposizione, meno nota di quella del Rosso Fiorentino, ma comunque appartenente alla corrente del manierismo.
"C'è un legame tra i due quadri  - racconta la signora Chiara Inghirami - alcuni anni fa, in occasione di una mostra sul Rosso, si volevano mettere le due opere l'una di fronte all'altra; purtroppo, però, nessuna delle due poteva essere spostata, date le dimensioni". 
Questa mattina, 18 marzo, a Volterra durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, l'assessore alla cultura Alessia Dei ha ricordato il valore dell'opera: "una perla racchiusa da una conchiglia, dipinta da un artista importante e con i tratti tipici del manierismo".

LE DIFFICOLTÀ NELLA GESTIONE DEI BENI. Annamaria Pecchioli Tomassi della delegazione del Fai di Pisa ha sottolineato come l'iniziativa nazionale sia giunta con successo alla 23esima edizione: "non solo Giornate per raccogliere fondi e far conoscere il Fai, ma soprattutto per raccontare la bellezza e valorizzare il patrimonio, come è negli obiettivi del Fondo". 
Coinvolti nell'iniziativa anche gli studenti del liceo Carducci. "Quella dei ragazzi di tutti e 4 gli indirizzi dell'istituto - ha spiegato il preside Marco Benucci -  sarà una partecipazione simbolica, una occasione di crescita, per farli sentire parte di una realtà e far loro scoprire beni che normalmente sono chiusi all'accesso al pubblico". 
La signora Chiara Inghirami ha sottolineato proprio come sia difficile la gestione di questi beni che "sono di tutti, non sono della famiglia Inghirami". "In passato abbiamo provato a tenere aperta la chiesa di San Dalmazio - ha raccontato - ma prima di tutto è impossibile a causa dello scempio e poi c'è un costo per il mantenimento e la gestione di queste opere". "Le Belle Arti pretendono da noi che restauriamo queste opere - ha aggiunto - ma non si rendono conto che le famiglie non possono. E' una gioia di tutti, invece, quando questi beni sono ammirabili, come accade in questo caso".
Ed in questo senso il Fai può rappresentare una opportunità, come ha sottolineato il sindaco Marco Buselli, il quale ha auspicato che "il Fondo possa adottare uno dei beni artistici e culturali di Volterra: lavoreremo per questo". "Come in tutte le altre città - ha aggiunto - abbiamo da gestire i servizi scolastici, i trasporti, le normali attività del Comune; ma a Volterra dobbiamo anche occuparci di un immenso patrimonio e per farlo sarebbe importante lo sblocco del Patto di Stabilità per la gestione dei beni culturali, che abbiamo chiesto insieme a 100 sindaci".

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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