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Attualità martedì 22 marzo 2016 ore 16:00

Geotermia, risorsa fondamentale del territorio

La Commissione ambiente della regione con i consiglieri Pieroni e Nardini in visita agli impianti geotermici: "Bene i nuovi investimenti di Enel"



POMARANCE — "Larderello è la dimostrazione evidente di come la geotermia, se gestita con rigore e capacità, sia davvero una risorsa, una grande opportunità di sviluppo e di ricchezza per questo territorio. Opportunità che non si fermano all’oggi, ma che offrono anche prospettive interessanti per il futuro sia in termini di condivisione dei benefici energetici alle imprese e alle comunità locali che in termini di occupazione. Tutto ciò anche grazie alla recente firma del nuovo Protocollo tra Regione e Green Power che prevede nuove agevolazioni e sconti con ricadute importanti sull’economia della zona". Queste le parole dei due consiglieri regionali del Pd Andrea Pieroni ed Alessandra Nardini, che questa mattina hanno partecipato alla visita della commissione ambiente del Consiglio regionale al Centro direzionale Enel Green Power di Larderello e agli impianti elettrogeotermici.

"I dati illustratici questa mattina dai dirigenti di Enel – hanno spiegato Pieroni e Nardini – sono interessanti, anche se occorre raccogliere le sollecitazioni delle amministrazioni locali a fare qualche sforzo in più per una maggiore attenzione agli interventi sul territorio. In generale confermiamo il nostro giudizio positivo sulla gestione geotermica. In particolare per quanto riguarda gli investimenti operati in Toscana (il 35 per cento del totale di 900 milioni in Italia) e le buone ricadute sull’occupazione (1700 lavoratori tra diretto e indotto), rappresentano dati davvero confortanti. Come pure è da sottolineare il ruolo della ricerca, che insieme ai privati vede un forte ruolo delle università toscane e delle scuole di alta formazione. Possiamo dire, inoltre, che qui in Val di Cecina l’attività geotermica ha migliorato la qualità della vita, rendendo produttivo e sostenibile un fenomeno naturale, sottoponendolo a controlli e corretta gestione ambientale. Possiamo affermare, senza tema di smentita, che il conflitto ambiente-lavoro qui ha trovato risoluzione ed equilibrio. Ora ci sono i presupposti per andare ancora avanti, come dimostra la volontà di Enel di investire entro il 2020 in nuovi impianti e, per quanto attiene al nostro ruolo istituzionale, sosterremo questi sforzi".

“È una grande risorsa. Un volano di sviluppo per il territorio da sfruttare nel rispetto dell’ambiente e mitigandone gli impatti” ha detto il presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli, al termine della visita al centro direzionale Enel Green Power. Con Baccelli erano presenti, oltre a Nardini e Pieroni, il vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli (M5s) e i consiglieri Francesco Gazzetti (Pd), Monia Monni (Pd), Elisa Montemagni (Lega) e Roberto Salvini (Lega).

I dati della geotermia toscana sono importanti: secondo quanto detto da Enel Green Power la geotermia soddisfa più del 27 per cento del fabbisogno elettrico regionale con ricadute importanti sul territorio anche in termini occupazionali con 700 dipendenti diretti e più di 1000 nell'indotto. Per quanto riguarda le concessioni e i contributi di produzione, nel solo 2015 ai 16 comuni sede di impianti geotermici Enel ha erogato circa 30 milioni di euro.

Nel corso del sopralluogo Massimo Montemaggi, responsabile Geotermia Enel Green Power, e Donato Leone, responsabile affari istituzionali territoriali Italia, hanno ripercorso la storia della geotermia in Toscana dove si è sviluppato il know how che l'azienda esporta in tutto il pianeta. Delle 34 centrali che Enel Green Power gestisce, 15 sono in provincia di Pisa per un totale di 16 gruppi di produzione; 9 sono nella provincia di Siena per 10 complessivi gruppi; altre 10 si trovano nella provincia di Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. Nel pisano la produzione geotermica si attesta su 2.920 Gwh annui, nel senese si arriva ai 1.439 Gwh, a Grosseto a 1.189 GWh. Gli oltre 5 miliardi e mezzo di KWh prodotti in Toscana corrispondono al consumo medio annuo di oltre due milioni di famiglie e forniscono calore utile a riscaldare circa 9.500 utenti, 28,5 ettari di serre, caseifici e ad alimentare una importante filiera agricola, gastronomica e turistica. "Il 2015 - ė stato rilevato nel corso dell'incontro - ha fatto registrare il record della produzione con 5.820 Gwh e un aumento di quasi 250 GWh rispetto all'anno precedente. Record reso possibile sia dall'ottimizzazione tecnologica degli impianti sia dalla disponibilità dei pozzi minerari gestiti da Enel Green Power nell’ottica di una coltivazione geotermica attenta all’ambiente e all’equilibrio del ciclo geotermico”.

Il sopralluogo è stato occasione anche per una visita al Museo della geotermia, fondato alla fine degli anni cinquanta, e rinnovato nel 2013, per raccontarne la storia attraverso l’illustrazione di tecniche di ricerca e perforazione tramite modelli.
La giornata è proseguita con la visita alla centrale di Valle Secolo all’interno dell’impianto geotermico di Larderello dove i commissari hanno assistito all’apertura di un pozzo geotermico e inaugurato la nuova officina di Termomeccanica di Sasso Pisano, realtà nata proprio dall’iniziativa imprenditoriale locale e dal trasferimento di know how da parte di Enel Green Power.

Alle iniziative di oggi era presente il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni: "La geotermia è estremamente importante per il territorio – ha detto -. Se ci fosse un problema legato alla salute, saremmo i primi ad intervenire. Allo stato attuale non ci sono elementi scientifici che parlano di ricadute dannose sui cittadini, gli autorevoli studi esistenti affermano anzi che la geotermia non costituisce un problema sanitario. La geotermia è elemento insostituibile, non è una coltivazione semplice per effetto del campo geotermico. Enel ha sviluppato una gestione del serbatoio assolutamente efficiente. Ė importante che continui perché è una garanzia per tutti". Il sindaco ha infine osservato di "non essere contrario in principio alla ricerca e alla possibilità di centrali a circuito chiuso, laddove la risorsa le renda possibili. Gli impianti di Bagnore costituiscono un modello".


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