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Attualità giovedì 26 gennaio 2017 ore 12:01

Una mostra per non dimenticare l'Olocausto

Le memorie di Mauro Betti, l'ultimo sopravvissuto toscano ai campi di concentramento, saranno esposte all'Itis e in altre scuole del Comune



POMARANCE — Il 27 gennaio 1945 i soldati russi entrarono nel lager di Auschwitz e liberarono i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo di concentramento nazista: da quel momento il mondo conobbe gli orrori dell'Olocausto.

Questa data simbolica, che l'Italia ha istituito ufficialmente nel 2000, è diventata il Giorno della Memoria che anche l'Amministrazione Comunale di Pomarance, come ogni anno, vuole celebrare.

Per questo, su iniziativa degli assessori Ilaria Bacci alla cultura e Camilla Sguazzi all'istruzione, il 27 gennaio, alle 12, sarà inaugurata nei locali dell'Istituto Tecnico Industriale Santucci di Pomarance una mostra itinerante che l'ultimo sopravvissuto toscano ai campi di concentramento, Mauro Betti, ha generosamente donato alla sezione locale dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Montecerboli e Larderello.

“Abbiamo pensato di fare tesoro del materiale che è stato offerto dal signor Betti, straordinario testimone che negli ultimi anni è stato per ben tre volte nel nostro territorio per raccontare direttamente la sua esperienza di deportato – spiegano gli assessori – Proprio perché il suo messaggio è stato sempre un insegnamento di speranza rivolto alle generazioni future, abbiamo pensato di portare nelle scuole la mostra dedicata alla liberazione dai campi nazisti che Betti ha donato”.

La prima sede sarà l’Itis di Pomarance dove i pannelli, con materiale fotografico e testimonianze scritte che ripercorrono gli anni del nazi-fascismo, della guerra, dello sterminio fino alla Liberazione, resteranno dal 27 gennaio almeno fino a sabato 4 febbraio, quando nel pomeriggio la scuola sarà aperta al pubblico per l'open day e la mostra in questa occasione potrà essere vista da tutti. Successivamente, i materiali saranno allestiti anche in altre scuole del Comune, in accordo con l'Istituto Tabarrini.

“Il Giorno della Memoria e il ricordo di quei fatti possono servire a conoscere la nostra storia recente e la conoscenza è sempre un arricchimento fondamentale: conoscere ci permette di pensare meglio e di guardare al futuro con responsabilità - scrivono Bacci e Sguazzi - La scuola rimane il contesto fondamentale dove sviluppare la conoscenza ed il pensiero. E la conoscenza ed il pensiero sono gli strumenti più efficaci per contrastare il razzismo e l’intolleranza che hanno portato all’Olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche a veri e propri genocidi e atti di violenza in epoche purtroppo più vicine a noi”.


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