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Attualità venerdì 03 luglio 2015 ore 19:00

Smith, la lotta continua: resta rischio chiusura

Foto di Mirko Melai

Assemblea pubblica a Saline sulle sorti dello stabilimento: si fa appello alle istituzioni, mentre è chiaro che la trattativa non è affatto facile



VOLTERRA — Sono oltre 150 i dipendenti della Smith Bits e i cittadini che di fronte ai sindacati, agli esponenti politici locali hanno espresso ancora una volta le loro preoccupazioni in merito al futuro della fabbrica di scalpelli. Una manodopera d'eccellenza che si interroga, di nuovo, sul suo futuro e su quello di un intero territorio.

Partecipata l'assemblea pubblica di iersera, 2 luglio, a Saline di Volterra in cui si è fatto il punto della situazione e invocato l'impegno delle istituzioni, della politica e dei sindacati affinchè non si perdano i posti di lavoro e lo stabilimento possa rimanere aperto anche in futuro e in maniera solida. Con garanzie che ad oggi non sembrano esserci.

"L'esito dell'incontro al Mise a Roma non la considero una vittoria ma è stato un passaggio sicuramente doloroso - ha detto il sindaco di Volterra Marco Buselli aprendo la serata - Bisogna ottenere di più di quei 78 posti, che devono essere considerati un delicatissimo punto di partenza, ma con l'azienda sarà difficile far crescere questi numeri, quindi il margine di miglioramento del numero di occupati passa attraverso questo canale aperto al Ministero dal governatore Rossi con Eni, Enel e con la casa madre Schlumberger".

Un tavolo, quello con i vertici di queste aziende, che si chiede sia convocato al più presto e viene da più parti rilanciato anche l'invito a "Rossi a partecipare al più presto al consiglio comunale aperto per chiarire i suoi impegni".

Dai sindacati, presenti numerosi con le rsu, i rappresentanti locali e provinciali di Cgil, Cisl, Fim e Fiom, è stato ribadito che i due tavoli sono due percorsi diversi, ma che la situazione resta critica e la trattativa è difficile. 

"Parlo come sindacalista e dall'incontro a Roma abbiamo ottenuto il massimo possibile cioè la non chiusra dello stabilimento e gli ammortizzatori sociali - ha dichiarato Andrea Pagni rsu dello stabilimento - ma se volete la mia opinione personale, credo che il nostro stabilimento sia destinato a chiudere”.

A non convincere sono le prospettive per il futuro, in base a quello che l'azienda ha proposto finora nel piano per mantenere aperto l'impianto produttivo. Entra nel tecnico il dipendente  Alessio Ticciati: "a Saline sui nuovi prodotti si facevano 3 cose: i Pdc, che è uno scalpello monolitico a differenza del tricono, gli stabilizer e i pad, che sono dei componenti". "I pdc - ha spiegato - ha detto l'azienda che li faranno in America e non più qui; a noi rimangono i pad, gli stabilizzatori e la linea dei big bits che probabilmente in futuro andranno via e saranno fatti altrove. Quindi a saline rimarrebbero solo 2 prodotti che l'anno scorso hanno fatto appena il 30 per cento del fatturato dell'azienda, come potrà restare aperta così la Smith?"

Il segretario regionale della Fiom Massimo Braccini ha sottolineato che "l'azienda aveva tutte le intenzioni di chiudere, senza una vera ragione economica o produttiva  "Questa vertenza non è ancora finita e ora è il momento più delicato che abbiamo di fronte - al Ministero dello sviluppo economico non c'è stato un accordo sindacale, ma una precisazione da parte dell’azienda di ciò che aveva intenzione di fare e delle richieste del sindacato. Ma non molleremo e non ci faremo mettere i piedi in testa e bisogna che nessuno sia lasciato a piedi da questa vertenza, indipendentemente dalle condizioni in cui ci troveremo".

Intanto da lunedì a venerdì prossimo a lavoro in via Traversa saranno, a rotazione, in 119 complessivamente: 110 fra addetti agli uffici e operai e 9 dipendenti addetti ai trattamenti termici. 

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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