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Attualità venerdì 16 gennaio 2015 ore 21:10

"Sono corrette le osservazioni dei cittadini"

Il capogruppo del Pd in consiglio regionale Ivan Ferrucci ha partecipato ad una assemblea pubblica a Montecastelli sui progetti dei pozzi di Magma



CASTELNUOVO VAL DI CECINA — “Le osservazioni che hanno posto i cittadini di Montecastelli, esprimendo la loro opinione, sono corrette, giuste e anche di merito. Questo conferma che sulla geotermia va verificato nel merito, anche rispetto al territorio, quale sia la strada da percorrere”. Così Ivan Ferrucci, capogruppo del Pd in consiglio regionale, al termine dell'incontro con la popolazione che si è tenuto ieri sera, 15 gennaio, a Montecastelli Pisano sul progetto di due pozzi esplorativi che la società Magma vuole realizzare per la ricerca del vapore geotermico.

All'assemblea, promossa dal Partito Democratico, hanno partecipato oltre 60 persone, tra cui numerosi cittadini che fanno parte del comitato Montecastelli Viva, ed i segretari del Partito Democratico di Castelnuovo Amerigo Rossi, Pomarance Marco Garfagnini e Volterra Davide Yuri Bettini, che hanno ribadito la contrarietà a questo progetto.

Un incontro nel quale gli abitanti di Montecastelli hanno espresso le loro perplessità, motivando con le loro argomentazioni la richiesta di lasciare questo territorio libero da trivellazioni. Ma soprattutto un incontro che arriva dopo l'annuncio del governatori Rossi di una moratoria di 6 mesi per tutti i permessi di ricerca e per le altre concessioni. “Penso che il presidente abbia fatto bene a proporre la moratoria di tutti i progetti di ricerca - ha dichiarato Ferrucci - per consentire in questi sei mesi di fare questa discussione di merito sulla geotermia". "L'obiettivo - ha spiegato - è quello di arrivare a confermare gli obiettivi del piano ambientale ed energetico e al tempo stesso definire quali sono gli strumenti geotermici, all'interno di tutta l'area geotermica, idonei a raggiungere questi obiettivi. Naturalmente con una concertazione con i cittadini e con gli enti locali”.

“In più di una occasione – ha dichiarato Ferrucci – io ho detto perchè si deve ragionare più sull'alta entalpia che sulla media: stasera si è avuta la dimostrazione che tanti progetti sulla media entalpia sono invasivi sul territorio, anche in realtà come questa”. 
Tra le numerose ragioni espresse dai cittadini in opposizione al progetto, due quelle che Ferrucci sottolinea: “in questo territorio da molti anni il Comune nel suo strumento urbanistico diceva che in quelle aree la geotermia non ci deve essere; inoltre se la stessa Enel che opera da sempre qui ed in questo campo, lì non lo ha ancora fatto, un motivo ci sarà”.

"Noi non siamo contro la geotermia” ha ribadito il vice presidente del comitato Montecastelli Viva Philipp Bonhoeffer, sottolineando come le due perforazioni siano previste in luoghi di alto valore naturalistico in un caso ed archeologico nell'altro. Oltre a ricordare che sul territorio di Montecastelli insiste anche un altro progetto di ricerca nazionale, l'esponete del Comitato ha poi sollevato dubbi, alcuni dei quali chiamano direttamente in causa la Regione: "qual'è l'esatta classificazione tra bassa, media e alta entalpia?" "Perché si concedono permessi per le perforazioni senza aver visto neanche i progetti per le centrali? Cosa succederà dopo che queste società hanno perforato?"

Una amministrazione regionale che da alcuni cittadini è stata duramente contestata per le concessioni: "fate almeno spendere alle società i soldi per un progetto dettagliato, vi siete fatti prendere in giro". "Come farà ora la Regione a dire alle società 'abbiamo scherzato'? Sarà un massacro legale". E ancora: "se la Regione dà concessioni in zone che sono protette, come nel nostro caso dal regolamento urbanistico, è chiaro che si crea una situazione di conflitto, non solo dal punto di vista dei cittadini, ma anche per le aziende titolari della concessione; un problema che dovrà essere risolto".

La legge di sospensione proposta dalla giunta Rossi arriverà in Consiglio regionale forse già il 27 gennaio, oppure nella seduta successiva del 10 febbraio. Davanti ci saranno poi sei mesi di tempo in cui la Regione dovrà decidere, anche in un quadro normativo nazionale complesso e di fronte alle proteste dei cittadini, quale strada intraprendere per raggiungere i 150 MegaWatt che mancano per centrare l'obiettivo imposto al 2020 dal cosiddetto Burden sharing, la ripartizione degli oneri tra i Paesi imposta dall'Europa.

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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