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Attualità giovedì 31 marzo 2016 ore 15:00

Una scultura della legalità

Un momento dell'incontro

Gli studenti lanciano l'idea di realizzare un'opera per sensibilizzare il pubblico alla lotta alla mafia. La proposta è stata accolta con entusiasmo



VOLTERRA — "Non tutti lo sapranno, ma a Rosignano Solvay, dietro l’angolo di casa nostra, proprio là, c’è un bene confiscato alla mafia. Il nostro scopo è far sapere a tutti che cos’è quell’edificio, vogliamo aprire gli occhi di abitanti e turisti".

"Qualcuno può pensare che un bene piccolo in un Comune che certo non è una metropoli, come Rosignano Solvay, non abbia importanza, ma è proprio questa superficialità che ci differenzia da chi non ha visto nulla: tutti devono sapere, tutto deve essere sotto agli occhi di tutti, anche il minimo dettaglio è importante se vogliamo fare qualcosa".

Sono queste le parole di una sentinella della legalità. Non di un alto magistrato o di un navigato uomo dell'antimafia, ma di un giovane studente del Carducci di Volterra: Nicola Friani si espresso nell'ambito di un primo incontro all’interno dell’Istituto tra i rappresentanti della Fondazione Caponnetto e gli studenti per definire metodi ed obiettivi del progetto denominato appunto Sentinelle della legalità.

"Vogliamo far sentire la nostra voce, vogliamo che questa voce non si perda nell’eco dei tempi. La nostra proposta è la costruzione di una scultura ad opera degli studenti del liceo artistico del nostro istituto che faccia soffermare tutti i passanti a guardarla - ha dichiarato Nicola Friani, che frequenta la V del liceo classico - per far diventare anche loro megafoni del nostro messaggio, perché il silenzio è dei colpevoli”. 

Durante l'incontro Dario Meini Caponnetto ha messo in evidenza che in questa decisione vi è il senso profondo di coinvolgere i propri compagni e compagne: un atto intenzionale di memoria condivisa e di assunzione di responsabilità.

Su questo i ragazzi lavoreranno in questi mesi prima di chiudere l'anno scolastico, sostenuti dal dirigente scolastico Gabriele Marini, dagli insegnanti, dalla stessa Fondazione e dall'assessore Paolo Moschi che ha dichiarato tutto il proprio interesse e la propria disponibilità per questo progetto.


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