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Politica venerdì 10 ottobre 2014 ore 13:47

Pieroni lascia la Provincia risanata

Andrea Pieroni
Andrea Pieroni

Il bilancio dell'ultimo presidente della Provincia così come la conosciamo. Da domenica l'ente avrà un nuovo vertice, eletto solo dagli amministratori



PISA — “Lascio una Provincia che nei fatti è diventata in 10 anni ciò che i cittadini ci chiedevano: un ente in grado di garantire i suoi servizi dimezzando il suo indebitamento e diminuendo i costi di personale e di struttura. E’ nelle cifre e negli obiettivi raggiunti l’orgoglio e la soddisfazione, condivisi con la giunta, il consiglio e il personale, di aver lavorato perché la Provincia di Pisa fosse un ente moderno ed efficiente, in grado di rispondere ai bisogni del territorio. In questi anni ho ascoltato molti che dicevano di sapere cosa fosse giusto fare, altrettanti fare ma senza ottenere risultati: la Provincia di Pisa al contrario ha dimostrato di saper fare, spesso lontano dalle luci dei riflettori, ed è per questo che oggi posso lasciare al mio successore un Ente pronto a raccogliere nuove difficili e complesse sfide”.

Andrea Pieroni affida a queste poche parole il suo saluto alla fine dell'esperienza che lo ha visto per 10 anni alla guida della provincia di Pisa, ente che da domenica prossima avrà un nuovo presidente, con funzioni e legittimazione totalmente diversa. Non solo a Pieroni è anche toccato l'oneroso compito di traghettatore della Provincia pisana da ente diretto, ovvero i cui rappresentati politici erano eletti dal popolo, a ente di secondo livello con gli amministratori scelti in modo collegiale dai rappresentanti degli enti locali e che tra poche perderà molte delle sue prerogative amministrative.

In questi dieci anni Pieroni ha attuato un silenzioso e capillare lavoro di spending review, i conti parlano chiaro nel rispetto del lavoro e della dignità dei lavoratori dell'ente: “Abbiamo abbattuto l’indebitamento da 203 milioni a 113 milioni e dato prova di un’oculata gestione della struttura, ad esempio riducendo le spese per canoni di locazione da 1,7 milioni di euro a poco più di 300mila euro; le spese per eventi, pubblicità e rappresentanza da 485mila euro a 18mila euro; le spese per le autovetture da 270mila euro a 164mila euro. Sul versante del personale interno i dipendenti sono diminuiti da 607 del 2004 agli attuali 486, mentre i dirigenti sono passati da 20 a 13, riducendo drasticamente i contratti a tempo determinato, passati da 61 a 3, e i Cococo, da 69 a 4”.

“Lascio un bilancio - ha aggiunto Pieroni - in equilibrio e di fronte a quasi 26 milioni di euro di tagli nei trasferimenti dallo Stato dal 2011 al 2013, a cui si aggiungono i 4,6 milioni di euro del 2014, questo risultato non era scontato”, ha aggiunto il presidente, che ha poi ripercorso alcuni punti del lavoro svolto e individuato alcuni punti essenziali dell’agenda che attende la nuova amministrazione provinciale”.

Poi Pieroni ha affrontato in modo sistematico i vari ambiti in cui la provincia si è concentrata in questo decennio. Sul fornte del lavoro ha detto: “Non siamo usciti dalla crisi e quindi le politiche del lavoro rivestiranno ancora un elemento cruciale: Negli ultimi 5 anni gli utenti dei Centri per l’Impiego disponibili al lavoro sono passati dalle 36.237 unità del 2009 alle 59.352 unità del 2013. Occorre seguire la strada dello sviluppo di servizi innovativi mettendo in campo azioni sinergiche tra i vari ambiti operativi del servizio lavoro, formazione, welfare e pari opportunità, valorizzando l’esperienza dei tirocini, che nell’ultimo biennio si sono trasformati nell’80per cento dei casi in contratti di lavoro”.

Per la scuola la provincia ha speso 18 milioni in cinque anni, oltre ai 50 milioni investiti precedentemente: “Questo straordinario impegno – ha spiegato Pieroni - per portare le scuole superiori agli standard europei non può essere interrotto poiché crediamo che sull’apprendimento, la formazione e la crescita culturale delle nuove generazioni si costruiscano le basi solide del futuro di una comunità”.

Questione cruciale la viabilità. Qui la provincia di Andrea Pieroni ha completato varie opere e avviato nuovi processi. “Sono stati completati – ha detto il presidente uscente - gli interventi finanziati previsti dal piano regionale. In particolare, quelli relativi alla Strada regionale 439 e alla strada statale 68 nonché quelli per il miglioramento della sicurezza stradale della Fipili e quelli alla Bretella del Cuoio. Questi anni hanno visto, inoltre, l’esigenza sempre più pressante di far fronte agli effetti del maltempo, con la necessità di intervenire per ripristinare la viabilità altrimenti interrotta (San Miniato, Montecalvoli, Volterra). Il passaggio di consegne non potrà tuttavia tener conto dell’innumerevoli criticità che ancora oggi pesano sulla rete stradale e nell’ordine di priorità non possiamo che citare la variante nord-est, la viabilità della Valdicecina (completamento degli interventi sulla SRT 439 e sulla statale 68.

Poi i lavori sulla sicurezza del territorio: “Dall’Arno al Serchio, - ha detto Pieroni - passando per lo scolmatore, l’asse dell’Era, il fiume Cecina e il fiume Usciana, il ruolo della Provincia è stato fondamentale per la difesa e la messa in sicurezza dei corsi d’acqua più importanti. Il totale di investimenti per la difesa idraulica è stata, nel periodo 2004-2014, di circa 41 milioni di euro. E in futuro proseguiranno gli investimenti sullo scolmatore dove sono previsti 15 milioni di euro, sul Serchio per il rafforzamento degli argini e poi sull’asse dell’Era il completamente delle casse di esondazione.

La questione dello sviluppo economico. L’ultimo decennio si è caratterizzato per il sostegno ai comparti tradizionali e il consolidamento del ruolo dei centri di elaborazione e trasferimento tecnologico, nonché a numerosi azioni a supporto di investimenti sul territorio. ”E’ questo – ha spiegato il presidente uscente - un ambito che non può essere abbandonato o concepito in maniera non organica e sinergia e anzi rappresenta la sfida del prossimo futuro: la Pisa delle eccellenze, dei saperi, della ricerca, dell’innovazione, può e deve essere anche una provincia in grado di attrarre insediamenti produttivi nei più disparati campi dell’economia dei servizi e delle produzioni più avanzate dell’industria bio-medicale, e robotica.

Sul fornte dell'ambiente la Provincia ha dato garanzie sul piano dei rifiuti solidi urbani, dando certezza sullo smaltimento e, primi in Toscana, abbiamo dato il via alla diffusione dell’eolico, mentre per quanto riguarda il fotovoltaico dopo una fase incentivante è stata dato uno stop nelle aree dove si era ecceduto nelle installazioni. L’attività sulle acque reflue-urbane, attraverso accordi con comuni e Regione, ha contribuito a migliorare il sistema depurativo.

Sul fronte della forestazione la provincia ha In questi ultimi dieci anni si è migliorato il livello del servizio di antincendio boschivo, sia in prevenzione sia in repressione. La Sala operativa antincendio ha trovato collocazione all’interno della nuova sala operativa della Protezione civile, recentemente inaugurata. Dal 1999 in poi si sono utilizzate tecniche innovativa come l’ingegneria naturalistica, svolgendo un ruolo di coordinamento tra i Comuni e il Parco. Molti i protocolli con i Comuni per la sistemazione delle frane. Significativa l’adesione al Protocollo Parchi di Kyoto, che ha portato al rimboschimento di 5 ettari a Ponsacco, “Parco del sorriso” con interventi a favore della pesca per portatori di handicap.

Per le politiche comunitarie infine Pieroni ha spiegato che l'ufficio preposto ha svolto un ruolo di servizio verso vari soggetti del territorio tra cui enti locali, scuole, volontariato, al fine di contribuire alla formazione di un “rapporto di consuetudine” con le istituzioni dell’Unione europea. Mansioni di informazione sono quelle svolte dal Centro Europe Direct, uno tra i primi cinque in Italia, particolarmente attivo nelle iniziative, sviluppate in collaborazione con il mondo dell’istruzione. Poi l’istituzione del Centro Nord-Sud si è imposto come punto di riferimento, a livello regionale e nazionale, relativamente alle funzioni di accoglienza e di positiva gestione del fenomeno migratorio.


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