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Cultura mercoledì 11 gennaio 2017 ore 06:30

I vecchi luoghi dei pensatori

La ex sede delle Grafiche UTA

A metà del Novecento la Libreria Fivizzoli e le Grafiche UTA erano gli ambienti culturali in cui si ritrovavano gli intellettuali volterrani



VOLTERRA — Volterra è da sempre una città culturalmente dinamica e ricca di curiosità intellettuali.

A metà del Novecento si distinguevano due poli di aggregazione che si differivano per orientamento politico e formazione dei suoi frequentatori.

La Libreria Fivizzoli, in via Giusto Turazza, dagli anni Trenta fino al dopoguerra, è stata il punto di riferimento di uomini di cultura prevalentemente cattolici. Il gruppo si era formato sotto la guida di don Luigi Pedussia, sacerdote antifascista, ed era composta da personalità che provenivano dalle file dell’Azione Cattolica. Dopo la guerra, molti di loro si riconobbero nella Democrazia Cristiana. Presso il Fivizzoli nacque, quindi, un’aggregazione libera e originale e poco propensa all’integralismo ideologico. Alla fine degli anni Cinquanta, molti di loro cominciarono un’attività autonoma da ogni legame che, prima, li portò fuori dalla logica dei partiti tradizionali, dopo, a interessarsi ai movimenti del cattolicesimo del dissenso particolarmente attivo in Toscana.

L’altro centro di ritrovo erano le Grafiche UTA, una tipografia artigianale che stampava materiale eterogeneo. Dai fogli del vescovado a “Volterra Libera”. La sede, collocata in via Roma, in locali che facevano parte del Vescovado volterrano, era frequentata dai redattori dei giornali ai militanti comunisti, socialisti ed ex partigiani. Ovvero la parte libertaria che aveva pagato, con arresti e anni di carcere, la sua opposizione radicale alla dittatura fascista. Gli argomenti passavano dagli elzeviri legati alla vita volterrana, alla compilazione di un vocabolarietto con i termini tipici della lingua della città, alle accese discussioni sui più importanti fatti politici italiani e internazionali.

Divisi dalle diverse correnti di pensiero e dalle visioni politiche discordanti, i due punti di riferimento sono stati ugualmente fondamentali per la formazione della classe dirigente della città.

Viola Luti
© Riproduzione riservata


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