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Attualità mercoledì 11 gennaio 2017 ore 16:30

Le professioni scomparse

Materassaio, vetturino e lampionaio. Nella realtà contemporanea numerosi lavori un tempo ben radicati e diffusi a Volterra adesso non esistono più



VOLTERRA — L’avvento dell’era digitale e il progresso legato all’innovazione tecnologia, oltre a trasformare abitudini e aspetti della vita quotidiana, hanno, inevitabilmente, avuto delle ripercussioni anche sul mondo occupazionale. Sono, infatti, nati nuovi profili professionali legati all’evolversi della società e, contemporaneamente, sono scomparsi antichi mestieri.

Questi cambiamenti hanno coinvolto il mercato del lavoro sia a livello globale sia nelle singole realtà cittadine. Anche a Volterra, dal secondo dopoguerra a oggi, il tessuto produttivo ed economico è mutato radicalmente.

Il consumismo e la tendenza all’acquisto compulsivo sono all’origine della perdita di quelle occupazioni che implicavano la riparazione dell’oggetto danneggiato: ombrellaio, materassaio, impagliatore di sedie, stagnino, aggiustatore di botti e cestaio.

Alcune mansioni tradizionali sono state sostituite dall’introduzione di elettrodomestici o da sofisticate invenzioni informatiche. Il lampionaio superato dalle centrali elettriche, le lavandaie dalle lavatrici, le sarte dalla produzione seriali degli abiti, il tagliatore di ghiaccio che, forniva blocchi congelati a coloro che dovevano mantenere il cibo al fresco, dai frigoriferi,

Ci sono, inoltre, altri lavori che sono stati mutuati e riadattati in base ai nuovi ritmi della vita e ai mezzi di locomozione. Infatti, il vetturino e il conducente di calesse sono i veri e propri progenitori dei moderni tassisti e il maniscalco ha lasciato il posto ai carrozzieri e gommisti.

Altre ancora sono in via d’estinzione. Tra queste l’arrotino, il lustrascarpe e il calzolaio che, malgrado la forte contrazione, continuano a resistere in alcuni quartieri tradizionali della città.

La scomparsa di queste attività e dei loro artefici ha modificato, in modo particolare, l’immagine e il volto delle città, tra queste anche Volterra.

Viola Luti
© Riproduzione riservata


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