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Attualità venerdì 09 novembre 2018 ore 10:27

"I lupi fino alla porta di casa"

Due greggi attaccate negli ultimi giorni a Mazzolla e Serrazzano. Le denunce dei pastori tramite Coldiretti, che critica la politica dei risarcimenti



VOLTERRA — Non ci voleva credere nemmeno lui, Giovanni Zizi, pastore sardo di lungo corso quando il lupo è arrivato fino davanti all’uscio di casa a due passi dal bosco di Mazzolla nel Comune di Volterra. Il risultato di questa visita inaspettata è di dieci pecore e quattro agnellini azzannati. Non è la prima volta. L’ultimo blitz risale ad un anno fa ma in quel caso il gregge era al pascolo. 

“Me le hanno portate via praticamente dall’uscio di casa – ha raccontato Zizi -. Le hanno sventrate nonostante le recinzioni alte due metri. I predatori sono una tassa in più che noi dobbiamo pagare ed anche smaltire e fare la denuncia ha un costo. Lo trovo assurdo. Di questo passo su queste colline e così nei boschi della Toscana non ci resterà nessuno se non i lupi ed i cinghiali. Le pecore da giorni sono terrorizzate e non producono più latte e non vogliono più uscire al pascolo. I risarcimenti sono ridicoli rispetto al lavoro, all’impegno e al dolore di vederci strappare via un brandello alla volta la nostra azienda ed il futuro di queste terre”.

Poche ore dopo anche a Serrazzano, nel comune di Castelnuovo Val di Cecina, un altro gregge ha subito stessa sorte: è quello del giovane Graziano Giuseppe Siotto

La denuncia arriva da Coldiretti Pisa che ha dovuto registrare l’ennesimo caso di mattanze nelle colline del volterrano che più di altre, nella provincia di Pisa, stanno pagando la presenza di lupi, canidi ed ibridi. 

“E’ evidente – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa – che la politica dei risarcimenti non è la strada. E’ una risposta ma parziale. Molte aziende non denunciano nemmeno più tanto, è faticoso ed anche costoso l’iter per ottenere un risarcimento che è poca cosa rispetto al danno reale subito. Chi ha un gregge non perde soltanto un capo: ogni attacco porta con sé conseguenze indirette come gli aborti e la riduzione della produzione di latte che è la principale fonte di reddito per le aziende caprine di queste terre. Senza latte non hanno reddito agricolo”.

Complessivamente sono state indennizzate, nel 2017, 268 aziende toscane a fronte di 590 domande per quasi 500mila euro di risarcimenti. “Si tratta di una prima concreta risposta a fronte di una situazione che nelle campagne resta drammatica per i danni arrecati alle aziende agricole dai predatori – spiega ancora Filippi - con attacchi registrati in ogni angolo della regione, con razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni alle stelle. Diamo atto della coerenza, merce rara in politica, dell’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi che ha tenuto fede alla parola data recuperando queste risorse aggiuntive. E’ altrettanto vero, però, che la logica dei meri risarcimenti per Coldiretti non basta ed occorre una svolta nella gestione dei predatori che renda possibile la sopravvivenza del tessuto produttivo di interi territori".


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