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Cultura domenica 02 aprile 2017 ore 06:30

Tra gli etruschi numerosi rabdomanti

Considerata un elemento sacro, l’acqua ricopriva un ruolo centrale nella vita dei Rasenna che la cercavano mettendo in pratica metodi antichi



VOLTERRA — Sottomessi al volere divino ed esperti di rituali propiziatori, gli etruschi coglievano segnali premonitori e messaggi provenienti dall’universo soprannaturale. Un profondo misticismo unito, però, a una sensibilità estremamente particolare che li ha fatti conoscere come un popolo di indovini. Dotati di poteri quasi paranormali, avevano anche la capacità di intuire la presenza di acqua nel sottosuolo. Oltre alle numerose arti divinatorie, praticavano, infatti, la rabdomanzia. Tecnica esoterica che, attraverso l’utilizzo di un ramo biforcuto, riesce a percepire i diversi campi energetici, individuando vene idriche nascoste nelle profondità della terra. Metodo che sottolinea come l’antico popolo si sentisse in contatto diretto con le grandi energie cosmiche.

Viola Luti
© Riproduzione riservata


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