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Attualità venerdì 11 dicembre 2015 ore 13:25

Un anfiteatro romano più grande del previsto

L'antica arena, scoperta a Porta Diana, sarebbe spostata al centro della valle e potrebbe lambire la collina dove si trova oggi il cimitero



VOLTERRA — Una struttura molto grande, più grande di quanto gli archeologi avevano ipotizzato inizialmente. Alcune novità sulle ricerche in corso all'anfiteatro romano scoperto a Volterra sono state presentate ieri pomeriggio, 10 Dicembre, durante il convegno "Lavori in corso 2.0. I recenti rinvenimenti archeologici ridisegnano la storia di Volterra e del territorio” al centro studi Santa Maria Maddalena.

L'ARENA DEI GLADIATORI. Sono stati recentemente eseguiti sull'anfiteatro romano due tipi di rilievi: in 3D dall'équipe dell'Università di Genova guidata da Carlo Battini e per la parte geofisica dalla ditta Soing di Livorno condotte da Annalisa Morelli. Due indagini non invasive che hanno permesso di capire come la forma ellittica della struttura, inizialmente ipotizzata di 80 metri per 60, sarebbe invece di 90 metri per 70. Resta invariato il calcolo della profondità dell'arena: tra i 6 e i 10 metri sotto terra.

Questa la buona notizia confermata: un'arena per le battaglie dei gladiatori grande ed importante, con 3 ordini di gradinate e che poteva ospitare 8-10mila persone. Tuttavia, la mappatura, secondo le indagini, rivelerebbe una collocazione leggermente diversa da quella ipotizzata, con qualche complicazione per gli scavi. L'anfiteatro sarebbe infatti spostato al centro della valle a Porta Diana dov'è stato ritrovato. "Dovrebbe lambire, se non addirittura essere in parte sotto la collina dov'è situato il cimitero di Volterra", come spiega  Elena Sorge, funzionario della Soprintendenza dei beni archeologici della Toscana e direttrice degli scavi. E questo potrebbe rappresentare un qualche complicazione per riportare alla luce la struttura. 

"Il fatto che sia molto grande ci fa molto piacere - spiega Sorge - certamente il fatto che si trovi sotto la collina del cimitero ci complica un po' la vita da un punto di vista strutturale perchè saranno necessarie opere di consolidamento e ingegneria". Niente di impossibile, per carità, e gli archeologi hanno in programma ulteriori indagini e scavi. "Eseguiremo ulteriori saggi in altri punti - aggiunge l'archeologa - i primi finanziamenti che arriveranno saranno utilizzati per fare dei saggi, forse anche più piccoli e meno profondi di quello già eseguito, che ci serviranno a verificare l'andamento della struttura". In soldoni per verificare quanto rivelato dalle indagini geosifiche, si scaverà per verificare e capire meglio dove sia collocato il perimetro dell'anfiteatro.

"Sarà preparato un progetto che definirei pre-scavo che sarà pronto a primavera" spiega Sorge. Dunque, le indagini serviranno a preparare un progetto che dovrà tener conto di tutti vari fattori e che dovrebbe essere pronto entro marzo, in modo da poter ripartire con i saggi archeologici. Dovrà essere definita anche l'entità delle risorse necessarie per riportare alla luce questo gioiello. Uno scavo per il quali si dovranno trovare i finanziamenti necessari, iniziando da quelli per ulteriori saggi.

LA TOMBA VILLANOVIANA. Il convegno di ieri, oltre agli interventi degli esperti dell'Università di Pisa, è stata anche l'occasione in cui gli archeologi della Soprintendenza, La dottoressa Sorge ed i suoi collaboratori, hanno presentato i risultati degli scavi, non solo sull'anfiteatro. Si è parlato anche della tomba di epoca villanoviana in dolio ritrovata on località Ortino, un grande vaso funerario. "La Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra finanzierà il restauro del monumento - spiega Sorge - attualmente è conservato al centro di restauro della Soprintendenza e ci auguriamo che presto, una volta restaurato, potremo esporlo a Volterra".

Studi e scoperte archeologiche che suscitano grande interesse confermano la grande ricchezza che rappresenta il patrimonio culturale e storico della città.


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