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Attualità lunedì 16 novembre 2015 ore 17:05

Un radar dalla Svezia per l'anfiteatro romano

Sarà possibile scoprire, prima di scavare, cosa c'è sotto il terreno dove è stata scoperta l'antica arena: serviranno fondi per scavi e restauro



VOLTERRA — Elaborare un progetto complessivo di scavo archeologico e di restauro. Con questo obiettivo domani, martedì 17 Novembre, inizieranno le indagini georadar allo scavo dell’anfiteatro romano di Volterra, come annunciato nelle scorse settimane.

IL GEORADAR. Le indagini saranno effettuate sotto la regia della Soprintendenza Archeologica, coordinata da Elena Sorge, e saranno offerte gratuitamente, nell'ambito dei rapporti che intercorrono con la città di Volterra, dall'Università di Stoccolma

Dopo lo studio di geoelettrica finanziato dal Comune di Volterra e le indagini effettuate gratuitamente dall'azienda Soing, l'intervento dell'Università di Stoccolma, guidato dalla professoressa Karivieri, vedrà sul campo anche giovani studenti svedesi, formula peraltro già adottata da qualche anno a Volterra, anche nel corso del precedente mandato dell'amministrazione Buselli, su altre aree di indagine archeologica.

A grandi linee, sarà possibile scoprire, prima di scavare, che cosa c'è sotto il terreno. Il georadar, noto anche come GPR (ground penetrating radar), è una metodologia non invasiva utilizzata comunemente in geofisica nello studio del primo sottosuolo. Si basa sull'analisi delle riflessioni di onde elettromagnetiche trasmesse nel terreno. Il metodo, che lo ripetiamo è non invasivo, fornisce, a partire da una profondità di alcuni metri fino al limite di alcune decine di metri, una "sezione" del terreno indagato dalla superficie. 

IL PROGETTO E I FONDI. "Questi studi, assieme al prezioso intervento che ha permesso la prima campagna di scavo, finanziata interamente da Cassa di Risparmio di Volterra e Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra – spiega in una nota il sindaco di Volterra Marco Buselli - daranno la possibilità alla Soprintendenza di elaborare un progetto complessivo di scavo archeologico e di restauro"

Perchè come spiegato più volte l'anfiteatro scoperto a Volterra, dove si sfidavano i gladiatori davanti a circa 8-10mila romani, andrà non riportato alla luce, ma anche restaurato. Sulla base del progetto che sarà elaborato al termine delle indagini specifiche, sarà possibile quantificare anche l'ammontare dei fondi necessari. Che andranno trovati per non lasciare che questo gioiello dell'archeologia resti sotto terra.

"Non perdiamo tempo, dunque - aggiunge Buselli - durante la stagione invernale, in modo da essere già pronti per la prossima primavera con un progetto organico, da presentare poi in tutte le sedi opportune". Il sindaco spiega che l'amministrazione comunale della città sta lavorando "alla costruzione di un'operazione complessa di ricerca fondi, che faccia da volano all'operazione di scavo". 

"Riportare alla luce l'Anfiteatro Romano di Volterra - conclude il primo cittadino - rappresenta una priorità di mandato, sia per l'economia, sia per la promozione di Volterra e la storia della città, ma anche per dare fiducia e forza a questo territorio, che proprio nelle radici e in una rinnovata consapevolezza deve trovare la forza per guardare al futuro".


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