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Arresto cardiaco: l'Utic non era fondamentale

La Asl 5 risponde a Buselli sul caso: "il trattamento a cui è stato sottoposto il paziente sarebbe stato lo stesso in semplice reparto di medicina"

Immagine di repertorio

"Non è importante il posto letto di terapia intensiva per mettere in sicurezza un territorio, ma la funzionalità della catena dell'assistenza che parte dalla presenza di infermieri esperti e medici con competenze rianimatorie, sia in ospedale sia sul territorio, in grado di supportare l'emergenza con il BLSD (il supporto alle funzioni vitali del circolo sanguigno e della respirazione più la competenza nell'uso del defibrillatore)”.
Così l’azienda sanitaria pisana Usl 5 risponde in una nota al sindaco di Volterra Marco Buselli in relazione alle affermazioni sulla necessità della terapia intensiva all’ospedale volterrano. 

Il primo cittadino nei giorni scorsi aveva dato notizia del fatto che un paziente con arresto cardiaco era stato rianimato e stabilizzato nell’unico posto letto di terapia intensiva (Utic) dell'ospedale volterrano, lo stesso che potrebbe presto essere tagliato.

L'arresto cardiaco e la morte improvvisa  - scrivono dalla Asl - si combattono in qualunque contesto assistenziale, implementando e mantenendo aggiornate, con una logica di rete, competenze vere e diffuse tra gli operatori dell'assistenza, non tanto con letti dedicati specialistici, riservati a pochi centri che li utilizzano con efficienza ed ed appropriatezza".

La nota dell'azienda precisa poi che "il paziente in questione è stato immediatamente soccorso dal personale infermieristico presente in chirurgia, che ha allertato i medici di guardia in pronto soccorso e in cardiologia". "Le manovre rianimatorie messe in atto dal personale sanitario hanno consentito un immediato recupero dello stato di coscienza del paziente che è stato temporaneamente messo in osservazione in UTIC, dove non sono state evidenziate alterazioni del quadro elettrolitico o aritmie cardiache, sono state escluse sia una sindrome coronarica sia una patologia cerebrovascolare acute - prosegue la nota della Usl - I sanitari hanno stabilizzato il quadro emodinamico con sola infusione di liquidi, tanto è vero che la mattina dopo è stato trasferito in chirurgia"

Secondo la ASL 5 "il trattamento a cui è stato sottoposto il paziente sarebbe stato lo stesso presso un semplice reparto di medicina dove esistono posti letto monitorizzati e in casi particolari è importante che i pazienti siano stabilizzati per poi essere trasferiti in centri specialistici". 

La nota sottolinea poi "la soddisfazione della buona qualità dell’assistenza e della capacità degli operatori, infermieri e medici, che sono intervenuti nell'episodio specifico ed ai quali va il ringraziamento della direzione aziendale e, soprattutto, c'è soddisfazione del buon esito per il paziente".

"Appare quindi ingiustificato - concludono dall'azienda - far derivare dalla vicenda significati ed indicazioni che le sono assolutamente estranei che possono dare una poco corretta informazione contraria all'interesse reale dei cittadini”.