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Arrivata al Morel la prima paziente dall'opg

La città accoglierà un totale di 12 internati psichiatrici toscani nel percorso di dismissione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

L'ingresso dell'ospedale - immagine di repertorio

Ieri, primo aprile è stata inserita al “Morel 3” dell'ospedale Volterra la prima paziente proveniente dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione dello Stiviere. Ad annunciarlo è la Usl 5 in una nota stampa.
E' iniziato, dunque, il processo di dismissione degli ospedali psichiatrici che in Toscana ha coinvolto la città di Volterra con la realizzazione del Morel 3. E' una struttura residenziale intermedia parzialmente protetta dedicata a trattamenti terapeutici riabilitativi, destinata ad accogliere persone con disturbi psichici autori di reato per le quali è venuta meno la misura detentiva di custodia cautelare, pur permanendo la necessità di misure di sicurezza con saltuari controlli esterni da parte delle forze dell’ordine.
I posti letto sono 12 ed il tempo di degenza massimo è di 18 mesi più 6 che deve essere concordato con il dipartimento di salute mentale di riferimento. La struttura è gestita da personale che appartiene a più profili professionali che garantisce la presenza sulle 24 ore.
La comunità fa parte a pieno titolo della rete di risorse sanitarie della ASL 5 di Pisa ed è dedicata ad accogliere persone residenti o autori di reato nel territorio delle Aziende Sanitarie dell’Area Vasta Nord-Ovest, in dimissione dall'Ospedale Psichiatrico Giudiziario.
I pazienti che possono essere inseriti nella struttura volterrana si possono riassumere in tre tipologie: autori di reato dimissibili dall’OPG di Montelupo Fiorentino, per cui è venuta meno la necessità della misura detentiva, pur permanendo la necessità di misure giudiziarie di tutela; pazienti dimissibili dalla Residenze per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza (REMS), per i quali sia venuta meno la necessità della misura detentiva, pur permanendo l’applicazione di misure di sicurezza; autori di reato provenienti dal territorio, per i quali l'autorità giudiziaria dispone l'invio in struttura per trattamenti riabilitativi con misure di libertà vigilata attenuata in alternativa al carcere o alla misura detentiva nella REMS.

L’osservazione e l’assistenza durante l’inserimento del paziente devono consentire di effettuare un’attenta verifica delle risorse familiari e/o sociali disponibili sul territorio per favorire l’inclusione sociale e nuovi progetti di vita orientati al recupero. Per l'inserimento dei pazienti nella residenza è vincolante il parere dello psichiatra responsabile della struttura ed il raccordo con l’amministrazione giudiziaria competente.