I monumenti italiani sono messi a rischio dai
mutamenti climatici e dal dissesto idrogeologico. A dirlo sono l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr) e l'Istituto superiore protezione e ricerca
ambientale (Ispra), che oggi hanno illustrato a Roma i loro 15 anni di
attività congiunta.
I due Istituti, che in questi anni hanno messo in comune conoscenze e
dati, annoverano anche Volterra tra le città colpite dalle frane e dal dissesto idrogeologico. Una notizia che arriva oggi, ad un anno esatto dal secondo crollo di piazza Martiri della Libertà.
Secondo le ricerche oltre i tre quarti dei siti patrimonio mondiale dell'umanità sono esposti a rischi naturali. Per quanto riguarda lo studio specifico, relativo al rischio idrogeologico sono quasi 14mila i Beni Culturali archeologici ed
architettonici esposti a rischio da frana, 28.483 i beni esposti
ad alluvioni con tempo di ritorno fino a 200 anni e 39.025 quelli
esposti ad alluvioni rare, ma di estrema intensità con tempo di
ritorno fino a 500 anni. Per quanto riguarda le frane, Volterra è inserita tra i numerosi luoghi storici
interessati da fenomeni di dissesto.