Toscani in TV

Tre imprenditori toscani green a Geo

Un’azienda a impatto ambientale zero protagonista del documentario su Sasso Pisano andato in onda per Geo su Rai3, dedicato a natura e ambiente

L’odore di zolfo e nuvole di vapore caratterizzano questa affascinante zona nell’estrema provincia di Pisa, Sasso Pisano. Frazione di Castelnuovo Val di Cecina, il borgo di Sasso Pisano è una rocca, un castello medievale che domina dall’alto della collina, ampiamente conteso sin dal 1058 tra il comune Volterra ed il Vescovo del tempo. Nel documentario di Emanuela La Torre “Sasso Pisano” andato in onda ieri per Geo su Rai3, si descrive il borgo e il ‘Parco delle Fumarole’, un percorso tra calde terre fumanti e boschi, dove si può ammirare la intensa attività della terra dovuta alla geotermia, ossia il calore sotterraneo che qui si manifesta in superficie. Dall’epoca di Etruschi e Romani, l’uomo utilizza le sorgenti termali che raggiungono la temperatura di 60°. Ai piedi del Sasso dei lavatoi medievali con acqua corrente a 36°.

Anche Maurizio Meucci utilizza questa energia verde perché sogna da sempre come imprenditore agricolo green, un’azienda a impatto ambientale zero. Ad oggi chi acquista i suoi prodotti sa che per riscaldare le serre dove sono cresciuti questi prodotti, è stata utilizzato il calore della terra e non è stata immessa nell’atmosfera CO2: “Preservare i luoghi dove siamo nati, dovrebbe essere l’obiettivo di tutti” – dice Meucci – “Investire in energie alternative è un dovere anche se spesso la burocrazia ci limita nelle azioni.” Anche Simona Angeli ha fatto una scelta che va in questa direzione. Ha infatti rilevato la terra dei genitori per coltivarla in maniera biologica. Una piccola produzione di frutta, ortaggi e ulivi coltivati secondo i precetti tramandati da generazioni. Pure l’allevamento può essere praticato seguendo questa linea ispiratrice, come ricorda Ivana Forabosco, allevatrice della razza 'pecora pomarancina', una specie autoctona: “Questa specie si è adattata a vivere nei secoli in questa zona, è molto rustica e facile da allevare ma purtroppo in via di estinzione. Per questo è stato creato un Consorzio a sua protezione e per garantire la qualità della carne nonché il benessere dell’animale attraverso norme stabilite.”

La scelta green primaria in questa storia risale al 1904, quando ebbe inizio l'utilizzo della geotermia nella vicina Larderello per produrre energia elettrica. Fu grazie a Piero Ginori Conti, nato in una famiglia patrizia fiorentina, da Gino, principe di Trevignano, e dalla contessa Paolina Fabbri di Livorno. Il matrimonio nel 1894 con Adriana dei conti de Larderel, proprietari degli omonimi stabilimenti per l’estrazione dell’acido borico in Val di Cecina, lo spinse ad impegnarsi prevalentemente in questo settore e dare l'avvio a un nuovo capitolo per la produzione di energia.