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"La Casa di Ottavina è un patrimonio"

La lettera di un padre indirizzata all'Amministrazione chiede di proteggere la struttura dalla crisi incombente. Ecco il testo del suo intervento

La Casa di Ottavina è ancora in crisi

La Rsa e il centro diurno di Castelnuovo Valdicecina sono ancora in crisi e l'orizzonte non lascia sperare schiarite, semmai un aggravarsi della situazione. Ad affermarlo i 25 lavoratori, la Rsu, i sindacati e la cooperativa Idealcoop che gestisce il personale della struttura. I posti letto sono pochi, non abbastanza da garantire una solida base per i dipendenti. Oggi un cliente del servizio ha deciso di scrivere una lettera alle amministrazioni di Castelnuovo e alle istituzioni che ruotano attorno alla struttura.

Un’assemblea svoltasi nei giorni scorsi ha confermato i timori. Le acque dovrebbero restare tranquille fino a novembre, quando scadranno l'appalto e i vincoli contrattuali: allora potrebbero verificarsi le prime ricadute occupazionali. Di seguito, pubblichiamo la lettera integrale di un padre che ha trascorso nella Casa di Ottavina gli ultimi mesi di malattia del figlio.

Ho trascorso nella casa di Ottavina gli ultimi 8 mesi della malattia di mio figlio. In questi mesi ho visto come funziona questa struttura, ho visto come lavora il personale e so come ci si sente ad essere accolti in questa casa. Casa, perché per me è stata una famiglia, non avevo la sensazione di essere in un “ospizio” come spesso si intende parlando di queste strutture ed è il personale a renderla una famiglia, la professionalità e l’eccellenza del loro operato.

Grazie a loro la persona che convive con il dolore della malattia ritrova dignità. Vorrei dire a questa amministrazione comunale, che la casa di ottavina e il personale che vi lavora sono un patrimonio che non può perdere, ma valorizzare e ampliare. Vorrei avere la certezza che chiunque oggi, domani abbia bisogno di bussare a questa porta la possa trovare aperta , perché quando stai male non hai bisogno di curare solo il corpo e qui in questa casa il personale eccellente ha saputo stare accanto alle persone andando oltre alla loro malattia con rispetto dignità ed amore.

Una parola anche per come la struttura si presenta, pulita e curata così come ognuno di noi vorrebbe avere la propria casa. Accogliente. Concludo questa mia testimonianza rivolgendomi direttamente alle istituzioni e a chi dovrebbe avere l’interesse a difendere questa struttura: avete tra le mani un patrimonio. Fate tesoro delle mie parole, perché chi ha bisogno di sostegno in questi momenti difficili della vita ha il diritto ad averlo. Voi, a Castelnuovo avete l’eccellenza, tocca a voi difenderla, non farlo sarebbe un torto per tutti i cittadini.

Il babbo di Massimiliano