Attualità

Montecastelli Pisano non è luogo di geotermia

Il comitato che difende la frazione di Castelnuovo dai progetti industriali ha le idee chiare: "No a nuovi progetti"

Alla presentazione a Firenze

No a nuovi progetti di geotermia industriale, rispetto delle normative, della prudenza nelle sperimentazioni, dei costi/benefici e degli investimenti già presenti. Sono queste le idee e le richieste che avanza il comitato Montecastelli Viva Onlus che, presentando stamani a Firenze il caso della frazione di Castelnuovo Val di Cecina, ha esposto l'impegno di molti cittadini del paese nella battaglia in difesa del territorio da progetti di nuovi insediamenti geotermici industriali.

Il borgo si trova infatti su un'area da sempre vocata alla geotermia industriale, ma per una serie di storiche circostanze e di scelte effettuate dalle varie autorità, finora era stata preservata per mantenere una forte caratterizzazione agricola, turistica e culturale.

"La situazione - denunciano dal comitato - è cambiata a seguito delle nuove normative che hanno trasformato il settore geotermico industriale da monopolistico a concorrenziale, aprendo il mercato ad una moltitudine di altri potenziali attori. La norma peraltro non prevede criteri di selezione dei soggetti abilitati a richiedere permessi di ricerca geotermica, dando titolo a chiunque lo richieda di ottenere un permesso".

Secondo il comitato, "gli attuali progetti sull’area di Montecastelli Pisano collidono pesantemente con i precedenti piani pubblici di sviluppo del territorio, approvati e ratificati dalla Regione Toscana in tempi ben antistanti la definizione dei confini dei permessi di ricerca in essere".

Il gruppo denuncia in particolare due progetti, entrambi in procedura di Via, che insisterebbero sulla stessa limitata zona: "Mensano con permesso di ricerca Regione Toscana e proponente Magma Energy Italia per la realizzazione due pozzi profondi e Castelnuovo con permesso di costruire del Ministero dello sviluppo economico e proponente Toscogeo Srl per la realizzazione di tre/cinque pozzi profondi e di una centrale pilota a circuito binario".

Sui due progetti, proposti dal medesimo soggetto Graziella Green Power di Arezzo con la compartecipazione di una multinazionale canadese, il comitato ha  ha presentato osservazioni critiche.

Rispetto delle normative e dei vincoli vigenti (Piano Strutturale Comunale, PIT) che nel tempo hanno creato diffusi ingenti investimenti ed economia sostenibile;

Rispetto del criterio di PRUDENZA verso la sperimentazione di tecnologie ad alto rischio in zone abitate;

Considerazione del forte sbilanciamento dell’analisi costi/benefici verso la collettivizzazione dei costi e la privatizzazione dei benefici;

Rispetto degli investimenti giàpresenti nell’area