Attualità

Crisi della siderurgia: aiuti ai lavoratori

Una delibera della Regione dispone che usufruiranno degli aiuti, anche statali, anche i lavoratoti dell'indotto e delle zone vicine a Piombino

Un pacchetto di interventi e incentivi per la reindustrializzazione e la riconversione dell'area portuale e del polo siderurgico di Piombino che prevede risorse per complessivi 50 milioni, di cui 32 di incentivi regionali e gli altri 20 di competenza del ministero dello sviluppo economico. Una delibera tecnica approvata oggi dalla giunta regionale vengono messe in fila le misure di cui potranno usufruire le aziende, ma soprattutto viene definito, quanto ai lavoratori, il bacino di riferimento e i criteri di individuazione dell'indotto siderurgico che saranno fatti propri dalle iniziative future della Regione e dello Stato.
Si tratta di una delibera importante perchè i lavoratori coinvolti sono tutti quelli del settore siderurgico, sia diretti che dell'indotto, espulsi dal mercato del lavoro a causa della crisi.
Il personale da rioccupare sarà costituito dai lavoratori di Lucchini, Arcelor Mittal Piombino e Dalmine rimasti senza lavoro o che hanno usufruito di qualche ammortizzatore sociale, non importa se assunti come subordinati o parasubordinati, occupati fra il 2010 e il 26 aprile 2014. Rientrano così anche i lavoratori a progetto, coloro che hanno avuto contratti di collaborazione, da lavoro occasionale accessorio o di agenzia a tempo indeterminato, ma non i lavoratori autonomi.
Lo stesso vale per chi ha lavorato nelle imprese dell'indotto ubicate nell'area di crisi: oltre a Piombino, anche San Vincenzo, Suvereto e Campiglia Marittima e nei Comuni attigui di Follonica, Castagneto Carducci, Sassetta, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo e Massa Marittima.