Attualità

'La casa del prete' arriva in consiglio comunale

Un rifugio per i pellegrini con tanto di pagina Facebook con foto e spazio per le recensioni delle camere, chiamate 'Monsignore, Perpetua, Sacrestano e Preposto'

Foto dal sito lacasadelprete.it

"Un ambiente tranquillo e rilassante, dove poter ospitare quelle persone che vorranno trascorrere una vacanza in Toscana, a diretto contatto con una vita ed un ambiente umile semplice ed essenziale per assaporare i valori ed il dna del territorio oltre al fermare il tempo in questo scorcio di pietre e misteri storici nascosti, offrendo allo stesso tempo la possibilità della vacanza al mare e della visita alle città d’arte e siti archeologici, in assoluta autonomia".
E' quanto riportato sul sito web de 'La Casa del Prete', struttura della parrocchia che si trova nel centro storico di Bibbona. Una canonica che "grazie alla completa ristrutturazione totale degli ambienti terminata nel maggio del 2014, è pronta per accogliere i viandanti in cerca di riposo ed un letto caldo". Queste informazioni, riferite alla ex canonica della pieve di Sant’Ilario di Bibbona hanno sollevato alcuni dubbi tra i cittadini sulla possibilità che potesse trattarsi di una struttura di natura commerciale. Sospetti che sono arrivati fino al consiglio comunale e agli accertamenti della polizia municipale e di organi competenti.
"L’ospitalità nella casa del prete si colloca nello stile di accoglienza delle via Francigena - si legge nel sito - anche se il tipo di ospiti graditi sono in genere cultori della natura della storia e della ricerca. La parrocchia offre un soggiorno fruibile a tutti con la richiesta del solo contributo spese".
Si tratta, dunque, di un rifugio per i pellegrini in una dimora della Diocesi di Volterra e quindi in ambito religioso e senza scopo di lucro.  Alcune segnalazioni arrivate dai residenti della zona, però, hanno portato il consigliere comunale Massimiliano Rugo, della lista Responsabilità civica Bibbona a fare una interrogazione rivolta al sindaco Massimo Fedeli sulla vicenda.
Si sa che sono in corso gli accertamenti e le verifiche ad opera della polizia municipale ed altri organi preposti, ma al momento non sono state accertate irregolarità. Non si tratterebbe di una attività commerciale, ma dunque di un edificio che fa parte del patrimonio ecclesiastico, gestito a fini di pellegrinaggio dal parroco e quindi non a scopo di lucro e fiscalmente in regola. 
Una dormitorio per i pellegrini che oltre al sito con la gallery delle camere (Monsignore, Perpetua, Sacrestano e Preposto sono i nomi delle quattro stanze) ha anche una pagina Facebook con tanto di foto e spazio per le recensioni.