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Giù le mani dal salgemma

L'appello arriva da Maurizio Marchi della onlus Medicina democratica: "Le royalties Solvay sono una monetizzazione della devastazione"

La onlus Medicina democratica è intervenuta sulla mozione approvata all’unanimità in Regione e proposta da consiglieri del Pd per destinare le royalties al territorio. Si tratterebbe di circa un milione e mezzo di euro.

"E' l’ultima tappa di un percorso di svendita della Valdicecina - ha detto Marchi - che iniziò nel 1996 e che matura in un quadro di previlegi per le multinazionali e di soffocamento delle lotte popolari. Nel 1996, con la regia dei parlamentari Brunale e Carpi, con il contratto Solvay-Eti si sottrasse alla Salina di stato la sua unica ricchezza, il sale, destinandola al fallimento, regolarmente avvenuto".

"Solvay - ha proseguito Marchi - si appropriava di tutto il sale della Valdicecina, violando platealmente anche le regole della concorrenza, sotto l’occhio complice di Roma e di Bruxelles. Lotte popolari, proteste, ricorsi al Tar vinti contro il disseccamento della Valdicecina per l’acqua ad uso industriale e contro frane e subsidenze che circondano Saline di Volterra sarebbero ora vanificate dalla monetizzazione della devastazione e del rischio per il territorio e la salute".

Per Marchi "un milione e mezzo di euro lasciato al territorio sono niente a fronte di questa devastazione, che alla lunga costerebbe molto di più alla parte pubblica per i ripristini, o i non ripristini, come insegna la gravissima vicenda del sito Canova al mercurio. E non si accampi la fandonia della difesa dell’occupazione a Rosignano: la fabbrica inquinante e divoratrice di risorse naturali costruisca a Rosignano un dissalatore (ora, perché il suo tempo è scaduto) da cui ricavi acqua e sale, liberando la Valdicecina dal suo peso insopportabile: solo così si può dare una prospettiva certa ai lavoratori Solvay, non concedendole di sfruttare il salgemma fin che ce n’è: quando tra 30 anni sarà finito, che cosa proporranno i consiglieri Pd?".

Marchi è intervenuto anche sui pozzi: "Quanto all’acqua, che i cittadini della Valdicecina devono prendersi con le autobotti, mentre i pozzi Solvay non smettono mai di pompare, è incredibile dopo decenni di progetti di invaso, dal Cortolla a Idros a Puretta che la Regione abbia approvato l’ “innovativo “ progetto Solvay per 6 nuovi grandi pozzi nella val di Cecina, già trivellata da un centinaio di pozzi Solvay".

"La Valdicecina è sfinita - ha concluso - occorrono misure radicali per ridarle vita, prima tra tutte il dissalatore a Rosignano. La monetizzazione con 1,5 milione è un’offesa al buon senso, oltre che un gravissimo errore sociale ed industriale. Invitiamo la popolazione e le associazioni ad opporsi duramente a questo scempio morale, oltre che ambientale. Si chiedano semmai al governo fondi per il sostegno all’occupazione in Valdicecina, da utilizzare nelle bonifiche e nel recupero del territorio".