Le bellezze di Volterra sono conosciute e apprezzate, ma, come intuiamo, il patrimonio culturale della città non si limita alle meraviglie visibili a tutti. È accaduto spesso, infatti, a volte in maniera fortuita, di assistere a ritrovamenti importanti: l’anfiteatro vicino a Porta Diana individuato recentemente, alcune tombe etrusche, rilevanti per forma e caratteri.
Diventa, quindi, naturale fantasticare su che cosa possa ancora nascondere il sottosuolo di Velathri. Nasce così, nella nostra immaginazione, un percorso archeologico attraverso le profondità della città che ci porta a ripercorrere e a ricostruire, con la fantasia, l’architettura e le abitudini delle civiltà antiche.
I monumenti in superficie, appartenenti a tre epoche storiche ben distinte, infatti, coesistono nella contemporaneità, ma ognuno di loro sembra alludere e richiamare reperti sotterranei. Come se, a chi osserva la città, lasciassero intuire l’esistenza di realtà “sommerse” altrettanto suggestive e preziose.
Come i sequel cinematografici, così, anche i misteri e i segreti della città etrusca sembrano non aver fine, lasciando il visitatore in attesa del colpo di scena. Volterra, infatti, affascina anche per ciò che rimane nascosto alla vista.