Attualità

Dario Fo e le mura volterrane

Il premio Nobelfu uno dei primi a mobilitarsi dopo il crollo del 2014. Manifestò il suo sostegno in favore della città e dei suoi abitanti

Dario Fo

“Siamo tutti volterrani!” Con queste parole il Premio Nobel Dario Fo, a seguito del crollo delle mura medievali, manifestò il suo sostegno in favore della città e dei suoi abitanti. Il grande artista, infatti, fu uno dei primi a mobilitarsi dopo l’episodio del 31 gennaio 2014. Il legame tra il poliedrico autore di Mistero Buffo e la città era, però, antico.

Non solo per la sua presenza attoriale in piazza dei Priori, nel luglio 1977, ma anche per l’entusiasmo che aveva suscitato in lui, fin dalla prima visita, la città così intatta ed equilibrata nell’aver conservato i caratteri della sua storia. E fu proprio la consapevolezza del valore artistico del Teatro Romano che lo spinse a prendere a calci il cancello di sbarramento della struttura che ne impediva l’accesso.

La sua rabbia, per l’incuria e la miopia di chi avrebbe dovuto valorizzarlo, era dettata dalla volontà di sottrarlo allo stato di decadenza e di umiliazione nelle sue potenzialità, in cui al tempo si trovava.

Il drammaturgo, infatti, assieme a Franca Rame, portò avanti la sua battaglia per riportare il teatro alla sua funzione primaria: quella di produrre spettacoli; come testimoniano le loro parole: "Questo è il momento di tornare a informare la popolazione sullo straordinario tesoro che hanno sotto i piedi. Un teatro romano che hanno da restaurare, rendendolo vivo recitando e danzando, in quel nuovo spazio antico e risorto".