Attualità

I volterrani parlano cinese

Tra le espressioni dialettali degli abitanti del colle, anche un modo di dire che richiama foneticamente le lingue orientali

I dialetti, si sa, riflettono la cultura e le tradizioni del luogo, tramandandole di generazione in generazione. Risulta, così, difficile pensare che a Volterra possa esistere un modo di dire che rimanda foneticamente al cinese. Sul colle, infatti, il tipico e diffusissimo “si va insù” viene, molto spesso, accompagnato dall’avverbio quantitativo “un po’”. Secondo uno strano gioco di suoni, la semplice aggiunta del rafforzativo, soprattutto se pronunciata velocemente, trasforma la locuzione gergale in una criptica frase asiatica.

L’incontro consonantico del “si va un po’ insù” sembra dare vita, così, a un oscuro dialogo dalla musicalità orientale.

Inutili i tentativi di filologia sinologica e di ipotesi su possibili contaminazioni idiomatiche. Nel cuore della Toscana, infatti, la somiglianza fonetica con un’espressione levantina è solo il risultato di uno scontro linguistico tra fricative, nasali e occlusive.