Attualità

Il cielo cinematografico di Volterra

Come nella scena di un film, tra le nuvole si apre un fascio di luce che illumina le colline quasi fosse un occhio di bue teatrale

Foto del cielo di Volterra

Un rapporto di scambio tra realtà e finzione anima il teatro della vita e la sua rappresentazione sulla scena. Un gioco delle parti che, in modo speculare, si riflette l’uno nell’altro, fino a compenetrarsi. Difficile, spesso, scindere le due dimensioni, cogliere quel confine labile che le separa e comprendere a fondo il nostro ruolo. Un muro di certezze che, all’improvviso e senza premeditazioni, può crollare come un castello di sabbia.

Come lo strappo al cielo di carta pirandelliano, infatti, piccoli segnali ci riconducono al mondo concreto. Ma può accadere anche il contrario. Calati nella routine della quotidianità possiamo scontrarci con una visione inaspettata che ci proietta sul palcoscenico della fantasia.

Uno squarcio luminoso nel plumbeo delle nuvole fa pensare a un regista intento a mostrare allo spettatore un particolare significativo, ma quasi impercettibile, che rischierebbe di passare inosservato. Imprevedibilità meteorologica e velocità di trasformazione rimandano, infatti, agli effetti speciali cinematografici.

I giochi chiaroscurali trasformano una dimensione malinconica e spettrale in un idilliaco trionfo dell’amenità. Alternanza favorita dalla volubilità della volta celeste, dal passaggio e dal colore delle nubi e dalla posizione solare che, in pochi minuti, possono trasformare una cupa chiusura melodrammatica di ricordo pucciniano in una suggestione primaverile di ritmo vivaldiano.

Per le sue caratteristiche geologiche e per la spettacolarità di alcuni scorci, il paesaggio volterrano richiama, infatti, l’idea del teatro e della pittura quattro-cinquecentesca. Impressioni suggerite sia dalla bellezza del panorama sia dai cambiamenti repentini della luce.