Politica

Il Pd pisano scrive a tutti gli iscritti per salvare l'aeroporto Galilei

Il segretariato provinciale del Pd Nocchi e quello comunale Ferrante invitano i tesserati alla mobilitazione di venerdì 16 in difesa dell'aeroporto pisano

Il PD chiama alla mobilitazione provinciale per difendere l´Aeroporto Galilei patrimonio collettivo: Francesco Nocchi, segretario provinciale del Partito Democratico e Andrea Ferrante, segretario dell´Unione Comunale di Pisa del Pd, hanno inviato una lettera a tutti gli iscritti della Provincia di Pisa.
L´assemblea comunale che si è tenuta ieri, 13 maggio, ha consentito al partito pisano di esprimersi sulla questione degli assetti aeroportuali: è stata ribadita l'opposizione alla vendita, da parte della Regione, delle quote che detiene in SAT, sostenuta dal Sindaco e dal Presidente della provincia di Pisa e dai consigli comunale e provinciale.
L'ordine del giorno votato all´unanimità invita alla mobilitazione: la prima iniziativa di protesta è presidio di venerdì 16 maggio alle 17,30 di fronte all'aeroporto Galilei di Pisa.
"Questa privatizzazione - si legge nella lettera del Pd - fatta di fretta e in contraddizione con quanto sottoscritto in mille occasioni anche recentissime, disconosce, senza la necessaria condivisione politica, l´approccio con cui gli enti pubblici hanno guidato per decenni, con pieno successo, l´aeroporto". "È fatta nei tempi e nei modi dettati dal privato - si legge ancora - in un percorso ostile che spoglia il territorio della possibilità di difendersi rispetto ad una prepotente forzatura: l´allungamento a 2.400 metri della pista di Peretola, prospettato in modo esplicito dai nuovi padroni di AdF, da eminenti esponenti politici fiorentini e, cosa decisiva, da esponenti del Governo e dell´ENAC".
"La pista di 2.400 metri - secondo il Pd - sposterebbe su Firenze il grosso del traffico aereo regionale e sarebbe fatta con una consistente iniezione di risorse pubbliche, almeno 120 milioni, necessarie per rendere economicamente sostenibile ciò che il mercato da sé non potrebbe ripagare".
"Lo spostamento degli equilibri - conclude la lettera - destabilizzerebbe il quadro infrastrutturale ed economico regionale: per Pisa, solo volendosi fermare all'occupazione, 2.400 lavoratori al Galilei e almeno altri 2.000 di indotto, per non parlare di investimenti ingentissimi, già avviati (solo il Peole Mover 70 milioni) che rischierebbero di non ripagarsi se ripiegassero le prospettive di crescita".