Attualità

"Città di vento e di macigno"

Dall’alto del suo colle resta immobile nel corso dei secoli. La perfetta definizione resa dal poeta Gabriele D’Annunzio

Che Volterra sia “città di vento e di macigno” è quasi una certezza.

Basta infatti, una passeggiata sui Ponti per spazzar via ogni minimo dubbio e perplessità sull’esattezza dell’espressione dannunziana.

Che sia fresca e rigenerante d’estate o intensa e pungente d’inverno, la massa d’aria atmosferica che anima il colle è un tratto identitario.

Come un respiro che tiene in vita la città, infatti, il vento a volte spira con affanno e debolezza altre con forza e violenza, insinuandosi tra i vicoli volterrani, fino a raggiungere il cuore pulsante in piazza dei Priori.

L’effetto del soffio eolico sui muri antichi e nelle vie del centro è così musicale da richiamare le armonie pucciniane che traducono in note la voce della natura.