Attualità

Inail: il futuro della robotica riabilitativa

Durante un convegno nazionale dell'Istituto si è parlato degli sviluppi futuri per la sfida in questo campo, anche in sinergia col Centro volterrano

Un approccio in grado di coniugare un impegno sempre più importante sulla frontiera dell'alta tecnologia con una sensibilità medica che pone sempre il paziente, e le sue esigenze, al centro della ricerca. Questo il tema del workshop che si è svolto nei giorni a scorsi a Roma dal titolo ''Ricerca e sperimentazione del Centro Protesi Inail: la rete di collaborazioni per il reinserimento sociale della persona con disabilità''.
Durante il convegno organizzato dall'inail si è parlato anche della realtà volterrana e pisana. Il presidente dell'Istituto, Massimo De Felice ha spiegato che "nel 2013 l'Inail ha costituito un sistema di ricerca in rete dove al centro si pone la nostra struttura del Centro Protesi di Vigorso di Budrio e i cui nodi sono rappresentati, al momento, da IIT, dal Campus Biomedico e dall'Istituto Sant'Anna"- "Si tratta di un complesso di grandissime specializzazioni - ha aggiunto - dove medici e tecnici lavorano tra loro e insieme al paziente che, sperimentando gli ausili e i dispositivi, diventa egli stesso un essenziale componente del gruppo''.

Nel corso del suo intervento il direttore centrale Prestazioni sanitarie e reinserimento, Giovanni Paura, ha parlato delle sfide future: dalla robotica riabilitativa alla ricerca sui materiali. "Ci sono importanti sviluppi futuri per la sfida nella robotica riabilitativa, anche in sinergia col Centro di riabilitazione motoria di Volterra - ha detto - dove si portano avanti progetti importanti quali Arbot e Wristbot, innovativi ausili per la riabilitazione della caviglia e del polso".