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La città etrusca dice addio all'anno delle frane

Il 2014 sarà ricordato come l'anno della ferita inferta a quelle mura di cui tutto il mondo ha parlato. Una ferita che nessuno dimenticherà

Era la tarda sera del 30 gennaio quando un tratto di circa 30 metri di mura sprofondò nel vuoto a ridosso delle abitazioni che furono evacuate. La pioggia aveva portato via un pezzo di Volterra in Via Lungo le Mura, nel cuore della città. Gli occhi di tutto il mondo furono puntati sulla città etrusca e molte furono le dimostrazioni di solidarietà ai volterrani.

Ma non bastava: il 3 marzo, mentre si lavora alla frana tra la Piazzetta dei Fornelli e Porta all'Arco, crolla anche uno sperone di roccia in Piazza Martiri della Libertà. Chiuso il terminal degli autobus ed il principale accesso alla città. Monitorate quelle mura settecentesche sulle quali poggia l'antichissima e preziosissima acropoli etrusca.  

Non basta ancora: ai crolli in città si sommano le frane che hanno provocato disagi e distrutto strade anche in tutta la Valdicecina, tra cui la sp15, chiusa per due mesi.

Il maltempo non ha risparmiato nemmeno la frazione di Saline di Volterra che nell'ottobre scorso è stata colpita duramente dall'alluvione, di nuovo, dopo i pesanti allagamenti dell'anno precedente.

Volterra è stata ferita, ma ha saputo reagire. I lavori sono stati avviati, le strade riaperte, le famiglie rientrate, le mura inaugurate, le attività hanno riaperto. 
Il 2014, infatti, è stato anche l'anno in cui il Festival del Teatro Romano per la prima volta ha fatto rivivere quel meraviglioso luogo dopo 2mila anni dalla morte dell'Imperatore Ottaviano Augusto. E' stato l'anno della mostra diffusa Rosso Fiorentino - Rosso Vivo con l'arrivo di Vittorio Sgarbi in città e con tutte le polemiche che ha provocato. L'anno delle elezioni, che hanno visto riconfermata la lista civica. E' stato l'anno  della festa del Chiarugi dei ragazzi di Libera Espressione Creativa e di una edizione da record della Festa medievale. L'anno in cui il Festival VolterraTeatro ha compiuto 28 anni ed ha legato simbolicamente con un filo rosso i luoghi più belli della città ferita. 

E' lo stesso sindaco Marco Buselli a ricordarlo: "è stato un anno di caduta, iniziato con due colpi terribili in sequenza, determinati dai crolli delle Mura, ma anche, conseguentemente, un anno di rinascita e ricostruzione". 
"La città è stata capace di rialzarsi subito e si è vista anche una solidarietà grande attorno al nome di Volterra - prosegue Buselli - dalla 'ferita' è come se fosse uscito del sangue ed il sangue è vita, come viva è la comunità volterrana".

La città si lascia alle spalle un anno difficile, ma guarda al futuro. "Mi auguro che questo percorso di consapevolezza, che ci ha fatto scoprire radici ancora più antiche di quel che sapevamo - dice il sindaco - sia utile e duraturo per la nostra comunità, permettendole di trarre linfa per guardare avanti e trovare ragioni affinchè i giovani possano rimanere qua, trovando opportunità di lavoro, di studio, di vita".

Da domani inizia un nuovo anno, con l'augurio che per Volterra, ed i suoi abitanti, sia un 2015 pieno di opportunità e soddisfazioni.