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"La Smith ha violato il protocollo con la Regione"

Arrivata al Governo la prima interrogazione sulla vicenda dello stabilimento di Saline presentata dalla senatrice Pd Maria Grazia Gatti

Come annunciato è arrivata la prima interrogazione parlamentare sulla vicenda della Smith di Saline di Volterra. A presentarla la senatrice Pd Maria Grazia Gatti, come prima firmataria, all'attenzione del Ministro per lo Sviluppo economico, in attesa dell'interrogazione che presenteranno i deputati Carrozza e Fontanelli alla Camera.

Nell'interrogazione si chiede in che modo il Governo intenda intervenire per scongiurare la chiusura dello stabilimento e per favorire l'ammodernamento dei processi di produzione e dei prodotti per evitare tutti i problemi sociali che si determinerebbero a seguito della cessazione definitiva dell'attività.

"Tra l'altro – spiega la senatrice Gatti –  il personale impiegato nella sede toscana è altamente qualificato e con elevate competenze, mentre la Regione Toscana si è specificamente impegnata a promuovere il rafforzamento della competitività del territorio ed il consolidamento del sistema produttivo regionale e a tal fine ha stipulato con Smith Bits, il 16 luglio 2014, un 'Protocollo d'intesa per lo sviluppo ed il consolidamento della presenza della Smith International Italia Spa in Toscana' della durata di due anni dalla sottoscrizione".

"Abbiamo informato il Ministro che si sapeva da tempo che l'azienda era in crisi ma, dopo mesi di cassa integrazione, la Smith Bits aveva annunciato il rientro dei dipendenti per il 24 aprile – ha proseguito la parlamentare – grazie ad una nuova commessa dal Venezuela, però nella mattinata del 27 aprile i vertici dell'azienda hanno comunicato, durante un incontro a Pisa con le rappresentanze sindacali, l'intenzione di procedere con la messa in mobilità di tutti i dipendenti per cessazione dell'attività dello stabilimento della Smith Bits di Saline di Volterra". "Siamo di fronte ad una violazione da parte della Smith Bits di quanto era stato previsto nel protocollo firmato con la regione Toscana - ha aggiunto Gatti - neanche un anno fa: ovvero l'impegno a consolidare la presenza del gruppo industriale nel Comune di Volterra e a riqualificare il personale e a sviluppare prodotti avanzati".

"Per il territorio dell'Alta Val di Cecina la chiusura di uno degli stabilimenti industriali più grandi presenti significa un impoverimento difficilmente sostenibile da un territorio montano - ha concluso la senatrice - le ricadute sull'indotto sarebbero altrettanto difficilmente sostenibili e la situazione in cui verrebbero a trovarsi circa 200 famiglie dei lavoratori del gruppo più tutte quelle dell'indotto stesso sarebbe pesantissima".