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Lavoratori a casa se resterà il blocco alla Smith

L'azienda chiede che gli scalpelli commissionati escano dalla fabbrica, altrimenti ci sarà la messa in libertà dei dipendenti. Deciderà l'assemblea

La richiesta di rimuovere anche il blocco delle merci in uscita (quello in entrata era stato tolto come richiesto dall'azienda all'indomani del tavolo al Mise il 28 maggio) era arrivata ieri mattina, 8 giugno, durante l'incontro fra rappresentanze sindacali e Confindustria che faceva le veci della Smith Bits. I lavoratori dello stabilimento di Saline di Volterra ieri pomeriggio, riuniti in assemblea, avevano deciso di non assecondare la richiesta per continuare a dare un segnale forte all'azienda che non ha ritirato la procedura di mobilità in attesa del piano industriale.

Oggi, 9 giugno, la comunicazione da parte della Smith alle rsu che se non ci saranno aperture sul blocco delle merci in uscita, i dipendenti verranno collocati in libertà. "Ce l'aspettavamo conoscendo quelle che sono le prerogative dell'azienda e l'avevamo già comunicato ai lavoratori che c'era la possibilità di questa scelta - spiega Andrea Pagni - L'assemblea deciderà, ma la protesta che finora abbiamo messo in campo è direttamente proporzionale a quello che ha messo in campo l'azienda".

Una mossa piuttosto attesa, dunque, che era anche stata ipotizzata nell'assemblea di ieri, ma che ora dovrà essere valutata nuovamente dai lavoratori che si riuniranno giovedì. Per prendere una decisione non facile: rimanere senza stipendio per continuare nella lotta o cedere alle richieste dell'azienda?

Sì perchè la messa in libertà significa, semplificando, sospensione dell'attività lavorativa di tutti i reparti produttivi e di tutti i servizi, a causa di mancanza di lavoro. E dunque lavoratori, per i quali è in corso la mobilità, a casa senza retribuzione. L'azienda, in sostanza, che ha la necessità di far uscire gli scalpelli commissionati e pronti che devono essere recapitati ai clienti, non ha l'obbligo di ricorrere agli ammortizzatori sociali.

Intanto, mentre i lavoratori dovranno scegliere come muoversi aspettando la presentazione del piano industriale fissata per il 19 giugno, proseguono le iniziative. Sul fronte politico, gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Laura Agea e Fabio Massimo Castaldo hanno presentato una interrogazione alla Commissione Europea sulla vertenza dello stabilimento di via Traversa. Si chiedono misure per salvaguardare i posti di lavoro "considerando che non esistono possibilità di ricollocazione".

E la rsu dello stabilimento Pagni ha anche inviato alla stampa americana, Houston Press e The Wall Street Journal, una nota "con lo scopo di mettere a conoscenza alcune testate importanti dell'intenzione di Smith Bits di chiudere lo stabilimento italiano". "Sto provando a contattare anche un importante giornale olandese, vista la natura sociale di Schlumberger franco olandese - spiega - l'obiettivo è sensibilizzare il management della multinazionale ad intervenire sulle intenzioni di Smith".