Attualità

L’invasione delle cavallette

In un articolo del 1949, gli agricoltori della città vennero istruiti su come combattere l’invasione degli insetti che stavano distruggendo i raccolti

Come l’Egitto fu colpito dall’ottava piaga, così anche Volterra, nell’estate del 1949, fu invasa da uno sciame di cavallette che minacciò i raccolti. L’Ispettorato Agrario della città, per contenere i danni alle colture, distribuì gratuitamente l’antiacridico a tutti gli agricoltori della zona, istruendoli sulle modalità di utilizzo. Un intervento tempestivo, che aggredisse gli insetti allo stato larvale, infatti, avrebbe garantito il successo della disinfestazione. Ma al momento della pubblicazione dell’articolo, le locuste avevano già messo le ali e avevano imparato a volare. Elemento che complicava la soluzione del problema. Infatti, alla continua ricerca di piante e germogli con cui nutrirsi, le cavallette, riproducendosi velocemente, avrebbero potuto trasformare la fertile campagna volterrana in una terra sterile. Per sventare il flagello di biblica memoria furono consultati entomologi ed esperti per scongiurare l’antica profezia che recitava così: “Esse copriranno il Paese, così da non potersi più vedere il suolo; divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna.”

Alla fine la soluzione fu trovata e l’episodio più che alle sacre scritture, adesso appartiene alla cronaca degli eventi, più o meno catastrofici, di cui la storia naturale è ricca.