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"Ministro ascolti il grido di Volterra"

Il capogruppo di Upv Moschi: "Città come la nostra non possono aspettare il prossimo crollo, o la prossima scoperta per essere degne di attenzione"

Franceschini all'anfiteatro romano di Volterra

Paolo Moschi, capogruppo della lista civica Uniti per Volterra, è intervenuto per rivolgersi al ministro della cultura Dario Franceschini che recentemente è stato a Volterra per visitare lo scavo dell'anfiteatro romano.

"Gentile Signor Ministro - ha detto Moschi - Volterra è una città trimillenaria, un patrimonio nazionale e dell'umanità, anche senza appartenere all'Unesco. Nonostante che il nome della città etrusca sia famoso nel mondo, e nonostante le centinaia di migliaia di visitatori ogni anno, oggi conservare una città come Volterra rischia di non essere sostenibile. Un Comune sulla soglia dei 10mila abitanti, che soffre sulla propria pelle i ritardi della politica su viabilità e sanità, per quanto ancora potrà reggere sulle proprie spalle il peso di un patrimonio così ingente, che necessita di una costante quanto spesso disattesa manutenzione? Oggi chiunque amministri Volterra si pone di fronte a un bivio: sistemare il Teatro o l'Anfiteatro romano? Le mura etrusche o le mura medievali? Senza entrare in merito dei Poli museali e del rischio idraulico della zona".

"La città - ha aggiunto Moschi - possiede la più estesa cinta muraria etrusca d'Italia, la quale da anni attende restauri e messe in sicurezza. Anche le mura medievali, che ogni anno ammirano turisti di tutto il mondo, necessitano di interventi e di essere monitorati, perché il rischio di futuri cedimenti e crolli non è così lontano". 

"Un finanziamento per l'Anfiteatro è quello di cui abbiamo bisogno, meglio se spalmato su cifre annuali. Ma il problema di fondo è un altro: quale futuro hanno città collinari dell'entroterra come Volterra? Le politiche di accentramento di funzioni e risorse nei grandi centri e sulle coste, ha avuto come conseguenza lo spostamento della popolazione nelle grandi città .La soglia di sopravvivenza per le nostre, pur elogiate, città d'arte è molto sottile. Caro Ministro, a noi serve qualcosa di più di un finanziamento mirato!".

"Città come la nostra non possono aspettare il prossimo crollo, o la prossima scoperta sensazionale per essere degne di attenzione. Serve un nuovo modello culturale per l'Italia diffusa, unito a un turismo da ripensare".