Noia e stanchezza colpiscono indistintamente adulti e bambini e, quando il livello di sopportazione non è più camuffabile, si manifestano in tutta la loro complessità attraverso un’esplicita espressione di insofferenza. Ed ecco allora pronunciato il classico e inconfondibile “ohioia” che, come nella sua variante “ohioina”, rivela il fastidio fino a quel momento sottaciuto. Un’esclamazione che, in modo trasversale, accomuna tutti gli abitanti di Volterra.