Attualità

Pasolini e O’Neill accanto alla Deposizione

Due esposizioni, dedicate al cinema di Pier Paolo Pasolini e ai grandi personaggi di Terry O’Neill, affiancheranno la mostra diffusa 'Rosso Vivo'

Due eventi collaterali a Toscana Novecento e alla mostra diffusa dedicata al Rosso Fiorentino: saranno inaugurate giovedì 2 aprile alle ore 18 presso la Pinacoteca di Volterra due esposizione fotografiche dedicate a Pier Paolo Pasolini e Terry O’Neill.
L'INIZIATIVA. Dal 3 aprile, dunque, e fino al 31 dicembre, nuovi percorsi artistici affiancheranno Rosso Vivo, con queste due nuove iniziative promosse dal Comune di Volterra, prodotte ed organizzate da Arthemisia Group e finanziate con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra. Due mostre fotografiche che si legano all'evento dedicato alla Deposizione del Rosso Fiorentino e vogliono essere una occasione per attrarre visitatori. Una mostra, quella sul Rosso, molto discussa e che non ha prodotto finora i risultati sperati. "I dati dei primi mesi del 2015 sono incoraggianti - spiega l'assessore al turismo Gianni Baruffa - ma stiamo aspettando l'avvio della stagione turistica per capire se saranno confermati e se le scelte che abbiamo fatto sono quelle giuste".

PASOLINI. Decine di fotografie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino verranno esposte presso gli spazi della Pinacoteca Civica di Volterra e racconteranno il genio del grande artista, scomparso nel 1975. E il legame di Pasolini con Rosso Fiorentino è immediato: in uno dei suoi film del ciclo del Cristo (a metà degli anni ’60) prende vita proprio la Deposizione del Rosso, insieme a quella del Pontormo. Il manierismo suggerì a Pasolini la contrapposizione tra il calvario stilizzato degli altari e della religione ufficiale e la vera sofferenza in bianco e nero di Stracci, il ladrone buono de “La ricotta”, che muore sulla croce. 
La mostra, attraverso una significativa e preziosa sequenza di fotografie di scena, si articola poi sui vari momenti della vita e della poetica filmica di Pasolini. Dalle foto emerge la forza della poetica pasoliniana, nonché del suo linguaggio, destinato a fare scuola e a divenire una delle tappe fondamentali della cultura del ‘900.

TERRY O'NEILL. Meno immediato il legame tra il fotografo londinese e il pittore toscano. Secondo i curatori della mostra l'accostamento è legato al fatto che "Terry O'Neill, in un diverso spazio temporale e con mezzi diversi, esprime al pari di Rosso Fiorentino un temperamento, forte e unico; O'Neill come Rosso è stato pioniere, non seguendo le tracce di nessuno dei suoi maestri, di uno stile nuovo e all’avanguardia, carico di forza interiore e potere emozionale". 
Curata da Cristina Carillo de Albornoz e allestita nel Chiostro della Pinacoteca di Palazzo Minucci Solaini, la retrospettiva dedicata a Terry O’Neill, contiene alcuni dei suoi lavori più celebri: 47 ritratti che documentano i momenti più intimi e naturali delle icone del pop degli ultimi 40 anni.
I suoi scatti più belli delle celebrità sono spesso rubati dietro le quinte di set cinematografici e concerti, momenti informali nei quali i soggetti potevano sentirsi liberi di essere se stessi. O’Neill entra letteralmente a far parte delle loro vite, trascorrendo con loro intere giornate in piena sintonia con il clima rilassato e disinvolto dell’epoca. L’uso della più leggera e maneggevole 35mm, una novità assoluta per l’epoca, lo ha aiutato a rendere il suo stile naturale e inconfondibile.