Attualità

Le strade di Volterra hanno sempre due nomi

Se un giorno d’estate un viaggiatore si trovasse nella città etrusca e chiedesse agli abitanti i nomi delle strade il suo spaesamento aumenterebbe

Orientarsi nella città etrusca sarebbe, infatti, cosa semplice se solo il turista si lasciasse guidare dalle vie e dai vicoletti del centro storico, senza cercare una corrispondenza tra gli indirizzi ufficiali, riportate dalle guide, e quelli che fanno parte dell’uso quotidiano. Proprio così, Volterra è tacitamente regolata da una toponomastica condivisa da tutti i suoi abitanti che si discosta, però, da quella degli stradari.

Gli esempi più eclatanti: Via Matteotti? No, è via Guidi. Via Gramsci e via Don Minzoni? Via Nuova è usata per entrambe. Via Franceschini? È, per i locali, via del Campanile. Viale Ferruccci ( di recente viale Porretti) è per i Volterrani il Gioco Nuovo. E, se vuole essere certo di arrivare alla Fortezza Medicea, meglio che chieda del Mastio...

Se, dopo il centro storico, il nostro turista decidesse di visitare i quartieri fuori dalle mura, si troverebbe ancor più in difficoltà. Le strade delle periferia, infatti, perdono la loro identità per diventare parte integrante del borgo di appartenenza. Qualche esempio? Via Mazzini o via Battisti si trasformano in Borgo Sant’Alessandro, via Cassola o via Giustarini sono inequivocabilmente Borgo San Giusto.