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Trapani, "rifiuti, serve un cambio netto"

Il candidato Pd alle regionali, “Modello Empolese Valdelsa da seguire anche nel Pisano, no al ritorno dei cassonetti e sì a impianti locali moderni”

Una strategia ambientale chiara, in linea con le direttive europee e con un orizzonte che guarda già al 2035: è la visione delineata da Matteo Trapani, capogruppo del Partito Democratico a Pisa e capolista Pd per la Provincia, che ha scelto di intervenire sul tema rifiuti, energia e sostenibilità. “Entro il 2035 i rifiuti urbani destinati alle discariche non dovranno superare il 10% e, dal 2030, non si potranno più smaltire rifiuti idonei al riciclo”, ha ricordato, richiamando la Direttiva UE 2018/850 come punto di riferimento.

La Toscana, secondo Trapani, ha iniziato a muoversi con il nuovo piano regionale dei rifiuti, che punta su tecnologie di recupero, impianti innovativi e valorizzazione dei materiali. Ma il vero nodo resta la dimensione locale. “In Valdera e in tutta la Provincia di Pisa – ha detto – si continua a gestire i rifiuti con modelli superati, basati sulle discariche e su un trasporto intensivo che ha forti impatti ambientali e ricadute economiche dirette sulle famiglie”.

“Il problema – ha aggiunto Trapani – è che la TARI è troppo alta. Paghiamo trasporti lunghi e costosi perché non abbiamo impianti sul territorio. Serve un investimento mirato, con il supporto della Regione, per dotarci di un’impiantistica moderna”.

Netta la critica alla destra, “Va respinta la proposta regressiva del ritorno ai cassonetti stradali. La strada giusta è un’altra: il modello dell’Empolese Valdelsa, basato sul porta a porta e sulla tariffa puntuale. Un sistema equo, dove ‘paghi per quanto produci’, che premia i cittadini virtuosi e taglia i costi”.

Ma per Trapani, la sostenibilità va oltre la questione dei rifiuti. “La Toscana deve investire seriamente nelle rinnovabili. Bisogna puntare sul fotovoltaico su tetti e capannoni, senza però consumare terreni agricoli. La geotermia – ha concluso – è una risorsa straordinaria per la nostra regione, ma i benefici devono restare nei territori, generare occupazione e valore locale”