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Raccolta dimezzata, 5mila aziende in difficoltà

Tante sono quelle che, in provincia di Pisa, vivono di olivicoltura. Ma le olive sono poche, secondo Coldiretti

L'olio sarà più buono, ma sarà anche notevolmente meno. La raccolta delle olive in provincia di Pisa, secondo una stima Coldiretti, sarà dimezzata rispetto all'anno scorso.  

Così gli olivicoltori pisani, con buona probabilità, dovranno fare i conti con le massicce quantità di olio importato da Nord Africa e Medio Oriente per compensare il crollo della produzione dei principali paesi come Spagna e Grecia (-17%) e far fronte alle richieste del consumatori. 

Probabili piccoli ritocchi al prezzo finale dovuti all’aumento dei costi di produzione per sostenere interventi e pratiche colturali. 

“Il prossimo olio – secondo Fabrizio Filippi, presidente provinciale Coldiretti - avrà probabilmente caratteristiche diverse da quelle a cui siamo abituati: più dolce e meno piccante ma non per questo sarà meno buono. Qualcuno magari lo preferirà”. 

La stagione caratterizzata da un andamento climatico anomalo ha comportato ripercussioni negative sull’equilibrio vegeto-produttivo degli impianti olivicoli. In particolare durante la delicata e fondamentale fase della mignolatura e allegagione si sono registrati eventi meteorici e temperature che hanno sensibilmente condizionato la quantità di fiori allegati e quindi di olive. Le precipitazioni di luglio hanno esposto gli olivi all’attacco anticipato della mosca olearia.

“Le previsioni non sono positive – per Daniela Giandalia del Podere La Casa a Palaia –. Le pratiche colturali non sono state incisive come ci aspettavamo e raccoglieremo probabilmente il 50% in meno. Per salvare il salvabile anticiperemo la raccolta già alla metà del mese di ottobre: in 12 anni che produco olio non avevo mai dovuto affrontare una situazione simile”. Per Sandra Corsini, dell’omonima azienda a Santa Luce: “È un prezzo impossibile. Il prezzo giusto e adeguato per un prodotto serio, genuino, tracciato, certificato e al 100% toscano è 10 euro e già con quel prezzo ci andiamo in pareggio. Noi produciamo Igp Toscano: il bollino è una garanzia per il consumatore”. Anche per Sandra le previsioni non sono positive: “non arriverò a 20 quintali di olio".

In provincia di Pisa l’olivicoltura significa poco più di 5mila aziende, quasi 8mila ettari di superficie destinati a olivicoltura e 70mila quintali di produzione di olio (dati Istat).