Attualità

Ungulati, "blitz" di Coldiretti in Regione

Secondo l'associazione i cinghiali sono responsabili del 90 per cento dei danni provocati all'agricoltura in provincia

I cinghiali sarebbero responsabili del 90 per cento dei danni provocati all'agricoltura in provincia di Pisa. Almeno secondo Coldiretti, che dati alla mano è passata dalle parole ai fatti portando la questione fino a Palazzo Strozzi.

Secondo l'associazione, i Comuni più colpiti dagli ungulati sarebbero Volterra e Pomarance, "zone -spiegano- dove è molto forte anche la presenza dei lupi e dei canidi (cani incrociati con il lupo)".

450 mila gli esemplari di ungulati in tutta la regione, il cui 70 per cento è costituito dai cinghiali che, secondo Coldiretti, hanno la maggiore responsabilità in termini di danni: "Devastano campi coltivati, azzerano le produzioni, sterminano gli allevamenti, mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini e creano conseguenze devastanti anche sull’ambiente contribuendo all’impoverimento della fauna e della flora del bosco e del sottobosco". 

L'associazione di categoria ritiene "insufficienti gli abbattimenti da parte del mondo venatorio che nella stagione  2013-2014 ha portato, solo nel caso dei cinghiali, a 2.452 abbattimenti, al di sotto dei piani previsti".

Con il presidente regionale Tulio Marcelli, si sono presentati a palazzo Strozzi anche i vertici provinciali di Coldiretti, che hanno incontrato il neo assessore all’Agricoltura, Marco Remaschi e il capo della segreteria del presidente, Ledo Gori.

 “Purtroppo è l’ennesima volta che denunciamo una situazione non più sostenibile per il mondo agricolo– analizza Fabrizio Filippi, presidente provinciale Coldiretti – e siamo stanchi di farlo periodicamente. I danni hanno riflessi ancora più gravi perché va perduto il prodotto ed il valore che esso acquisterebbe nelle fasi di trasformazione e commercializzazione. A rischio – ha spiegato ancora - non c’è solo il reddito delle imprese agricole ma anche la sicurezza delle aree rurali e periurbane e non mancano neppure le preoccupazione sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati”.

Gli agricoltori della Coldiretti chiedono una riforma della disciplina: "Dobbiamo trovare una soluzione immediata – commenta Aniello Ascolese, direttore provinciale Coldiretti - I danni alle colture agrarie e agli allevamenti sono ormai in proporzioni tanto rilevanti da rendere insufficiente l’accantonamento delle risorse finanziarie regionali, così che occorre rivedere le modalità di distribuzione delle risorse nazionali e regionali al fine di garantire i fondi necessari per coprire i danni stimati”.