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Il Palio si tinge dei colori di Luschi

Il giovane artista livornese della galleria Impara l'Arte ha disegnato il drappo che andrà in premio per la competizione teatrale che si terrà domenica 11 settembre

Particolare dell'opera di Luschi

È andato a Mario Andrei, gallerista di Impara l’Arte, l’incarico di scelta dell’artista che ha dipinto Il Palio: premio della competizione teatrale omonima che si terrà domenica 11 settembre. E il drappo, il “cencio”, appunto “in palio”, per quella gara in maschera a colpi di sopraffina finzione scenica, così singolare da coinvolgere un’intera comunità, trasformando l’ordinario in straordinario, per la 46esima edizione, si tinge dei toni e dei colori di Massimiliano Luschi.

Il più giovane degli artisti della galleria con sede a Pomarance, in via Roncalli, livornese, figlio di Masaniello Luschi (considerato “il massimo esponente della pittura Labronica tradizionale del secondo novecento toscano”), ha già dedicato alle atmosfere della storica capitale della geotermia in Toscana, un corpus di lavori.

Designato da Mario Andrei perché “pittore tanto umile quanto bravo”, porta sulla scena della finzione, anche lo spettacolo dell’intramontabile pittura dal vero. Il tratto “genetico-labronico” di Massimiliano Luschi, insegue il lirismo denso del paesaggio e ne rammenta l’anima produttiva. Ma fra riprese e scorci potenti, decisi tagli in diagonale, primi piani frastornanti, vibra la traccia umana e il suo lavoro faticoso, duro, silente. Proseguendo così la grande rivoluzione pittorica inaugurata da Giovanni Fattori e dai macchiaioli nella seconda metà dell’800, ma anche quella della corrente successiva dei post-macchiaioli e degli esiti indimenticabili dei maestri labronici.

Massimiliano Luschi nasce a Livorno il 17 settembre 1975, si diploma alla Scuola di Belle Arti di Pisa.