Attualità

La geotermia toscana fa scuola in Islanda

Il progetto europeo Descramble protagonista al summit di Reykjavik con Marco Consumi, responsabile Hydro, Geothermal and Thermal Innovation di Enel

Da Larderello a Reykjavik, la geotermia toscana fa scuola in Islanda. Protagonista di questa iniziativa Marco Consumi, responsabile Hydro, Geothermal and Thermal Innovation di Enel, intervenuto al “Superhot Geothermal Summit” nell’ambito dell’Assemblea del Circolo Polare Artico 2025, che si è svolto in questo mese di Ottobre nella capitale islandese.

Consumi ha partecipato al panel geotermico trattando il tema della perforazione ad altissime temperature con l’intervento “Drilling into Superhot: The Descramble Project”.

Il progetto europeo Descramble è stato avviato nel 2015 per dimostrare la possibilità di perforare in sicurezza ambienti geotermici ad elevata temperatura, raggiungendo l’orizzonte K, noto in campo scientifico come sede potenziale di condizioni termiche elevate e non investigate prima nell’attività geotermica. La progettualità, che aveva l’obiettivo scientifico di sviluppare e testare nuovi materiali e metodi per la perforazione, ha dato risultati soddisfacenti in linea con le finalità del progetto. 

Durante il suo intervento Marco Consumi ha ripercorso nel dettaglio le caratteristiche principali del Descramble nei suoi aspetti di innovazione. 

In particolar modo, spiega una nota di Enel, la temperatura dell’Orizzonte K durante la perforazione Descramble arrivò alla soglia dei 515° e tutt’oggi rappresenta la massima al mondo ottenuta in una perforazione geotermica in ambiente idrotermale (non vulcanico). Nell’occasione non furono trovati fluidi supercritici, ma il progetto costituisce un’importante pietra miliare nella perforazione nelle cosiddette Superhot Rocks per il know how implementato, per lo sviluppo della tecnologia dei pozzi e delle attività di perforazione. Data la complessità di queste operazioni, sia dal punto di vista tecnico che economico, Consumi ha evidenziato come seminari, quale questo in Islanda, costituiscano una preziosa opportunità di approfondimenti e cooperazione internazionale tra privato, pubblico, centri di ricerca e accademia, per mettere a fattor comune esperienze, know-how e tecnologie. Obiettivo finale è che il Superhot Rocks geotermico raggiunga la competitività delle altre tecnologie rinnovabili, prospettiva fattibile entro 10 anni, per contribuire alla transizione energetica e allo sviluppo sostenibile del pianeta.

All’evento hanno partecipato numerose personalità del mondo accademico e scientifico, nonché delle istituzioni quali il Ministro dell'Ambiente e dell'Energia islandese, Johann Pál Jóhannsson, e l'Ambasciatore d'Italia in Norvegia e Islanda, Stefano Nicoletti, che ha portato i saluti del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano, Gilberto Pichetto Fratin, illustrando le esperienze italiane nella ricerca e nella coltivazione dell'energia geotermica da fonti ad alta temperatura, di cui l’Italia e la Toscana sono faro in Europa e nel mondo.

A Larderello e in Toscana, infatti, Enel Green Powergestisce il più antico e allo stesso tempo innovativo complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti annualmente, oltre a soddisfare più del 30% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare il 70% delle rinnovabili prodotte in Toscana, forniscono calore utile a riscaldare 13 mila utenze residenziali, aziende ed esercizi commerciali, oltre a 26 ettari di serre, e contribuiscono ad alimentare un’importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con oltre 60 mila visite annue.